L'Etna è il vulcano attivo più alto d'Europa e tra i maggiori al mondo. Nel corso di millenni, alternando fasi di stanca a fasi di attività eruttiva, si è formato il gigante di fuoco, che periodicamente ha mostrato di essere "sveglio". L'ultima volta, proprio ieri.
La nuova eruzione dell'Etna, tornato in attività dopo circa un anno, è stata breve: poche ore, ma molto intense durante le quali curiosi osservatori ed esperti hanno registrato i momenti più importanti. Ha lanciato fontane di lava ad altezze gigantesche, raggiungendo le centinaia di metri. I tremori vulcanici si sono poi placati in nottata e, al momento, pare che sia tornato tutto alla normalità . La situazione è comunque costantemente monitorata dall'Istituto nazionale di geologia e vulcanologia di Catania.
Nonostante il fascino che spettacoli simili destano nei nostri animi, bisogna comunque ricordare che l'Etna non è stato sempre così innocuo…
6 novembre 1928: la colata lavica dell'Etna raggiunse Mascali, in provincia di Catania, piccolo comune che fu completamente sepolto dal magma. Eruzione drammatica: la furia della lava scorrere lungo le strade, mentre le case cadono a una dopo l'altra effetto domino e le persone della zona cercano di scamppare. Si decise, poi, di ricostruire Mascali a metà strada tra Fiumefreddo e Giarre: la leggenda tramanda che occorse una sola notte per completare il nuovo centro, pronto all'arrivo di Mussolini.
Quella del 1950-51 è stata una delle più lunghe eruzione del secolo: durò 372 giorni, durante i quali furono emessi ben 171 milioni di metri cubi di lava, che minacciarono i comuni di Milo, Fornazzo e Zafferana.
5 aprile 1971: iniziò un'altra lunga eruzione, che si distinse in due fasi: fino al 7 maggio, da bocche che si aprirono ad oltre 3mila metri di altitudine, vennero lanciati in aria prodotti piroclastici, che arrivarono a distruggere l'osservatorio Vulcanologico e la Funivia dell'Etna. Nel mese successivo, fino al 12 giugno, si aprirono altre sette bocche dalle quali fuoriuscì un intenso fluido magmatico, che si spinse fino ai margini di Fornazzo.
Il 28 marzo 1983 è ricordata come una delle più pericolose eruzioni dell'Etna: iniziò di mattina a seguito di un violento sciame sismico. A sud, tra quota 2350 e 2900 metri, si aprì una crepa lunga 2 km e da lì si riversò il fiume di magma, che scese verso la zona del Rifugio Sapienza. La Casa Cantoniera completamente sommerse dalla lava. Dopo sette giorni fu presa la decisione di deviare il fiume con cariche esplosive. Alle 4:09 del 14 maggio 1983, venne effettuata la prima operazione di deviazione, che ebbe successo solamente in un primo momento: il magma si riversò nell'argine artificiale, ma dopo qualche giorno questo stesso argine fu richiuso dalla lava, che tornò a incanalarsi sul vecchio percorso. Nei due mesi successivi le colate iniziarono a sovrapporsi e a perdere d'intensità , fino ad esaurirsi definitivamente il 6 agosto 1983, dopo 131 giorni di attività .
Il 26 gennaio 2000, alle 2 del mattino, si squarciò in una frattura lunga un centinaio di metri. Si registrarono 60 fasi parossistiche in sei mesi. L'altezza delle fontane di lava superò persino il chilometro: il 15 febbraio 2000 si vide alzarsi dalla cima Sud-Est una fiamma alta 1000 metri
Il 26 ottobre 2002, l'eruzione perfetta: dopo quattordici mesi di calma, intorno alle 22, si registrarono violente scosse sulla zona e si aprì una frattura, dalla quale cominciarono a riversarsi fontane di lava sempre più alte. Il giorno successivo, da un'altra grande voragine si diresse velocissimo il magma verso Piano Provenzana, che fu distrutta insieme con la bellissima pineta Ragabo. Il 29 ottobre accadde un evento straordinario: il vulcano si mosse, la costa orientale si spostò di decine di centimetri. Alle 11,03 del mattino un violento terremoto colpì Santa Venerina: 2600 furono le persone rimaste momentaneamente senza tetto nonostante fortunatamente non ci furono vittime. Il 7 novembre, mentre sul versante nord l'eruzione venne dichiarata conclusa, sul lato opposto il vulcano si preparò ad un altro spettacolo: fontane di lava e nubi di cenere. Il 16 dicembre si diffuse la paura: dopo che fu distrutto il Centro Servizi del Comune di Nicolosi, la colata raggiunse una centrale elettrica, che esplose: fu lanciato materiale incandescente a 500 metri di distanza. Ci furono diversi feriti e molte automobili vennero distrutte. L'Etna si placò solo il 29 gennaio 2003, dopo 95 giorni di attività .
Tra il 2008 ed il 2009 è stata registrata la seconda eruzione più lunga degli ultimi 10 anni: quella del 1991/93 durò 473 giorni, mentre 418 giorni quella del 2009.
Il 10 maggio 2008 dal niente, come per magia il Cratere di Sud-Est si risvegliò e dopo tre giorni anche quello di Nord-Est, dove si aprì una voragine dalla quale fuoriuscì una colata veloce e fluida. Questa attività durò oltre un anno. La notte tra l'11 ed il 12 luglio 2008, gli abitanti di Zafferana Etnea e Milo udirono un numero impressionante di boati, che vennero avvertiti persino a Catania con una frequenza media di uno ogni due secondi. Ad agosto l'attività vulcanica si cessa.
6 novembre 2009: sul fianco orientale del Cratere di Sud-Est d'improvviso si aprì una piccola voragine, dalla quale fuoriuscì la colata lavica che durò solo per qualche ora ma fu comunque spettacolare.
E dopo aver trascorso il 2010 senza mai mostrare il fuoco che stipa dentro, nonostante la continua attività tellurica, l'Etna torna in scena nel 2011, sia il 3 che il 12 gennaio.

