Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

L’origine dell’agricoltura spostata indietro di mezzo millennio?

Ritrovati dei microfossili di orzo e grano sui denti di una tribù di cacciatori-raccoglitori

Condividi su:

SERBIA – Una scoperta resa nota solo due ore fa dall’Ansa, farebbe spostare di circa 400 anni indietro l’origine dell’agricoltura. Secondo gli studi condotti - e pubblicati sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti - su alcuni fossili rinvenuti a Vlasac, nei pressi delle Gole del Danubio, dal gruppo di studio dell’Universtià di Cambridge diretto dall’italiana Emanuela Cristiani, nei reperti analizzati sarebbero stati ritrovate tracce di cibi a base di orzo e grano. Tali reperti sarebbero stati rintracciati sui denti di un gruppo di cacciatori-raccoglitori vissuti nella zona danubiana circa 8600 anni fa.

"Abbiamo analizzato il tartaro a caccia di microfossili, capaci di fornire una vera e proprio biografia di quello che gli uomini mangiavano", ha spiegato la Cristiani. “Si è visto così che accanto alle tracce, prevedibili, di avena e piselli selvatici, - ha continuato la ricercatrice italiana - c'erano quelle di grano e orzo chiaramente riconoscibili come coltivati”.

La conclusione è facile a questo punto, contrariamente a quanto si è pensato finora, circa mezzo millennio prima di tutti i dati disponibili, le tribù di cacciatori-raccoglitori convivevano già con i primi agricoltori.

"E' una scoperta unica, che fa slittare all'indietro l'epoca dei primi cibi domestici", ha concluso la dottoressa.

PROGETTO HORIZON 2020 – E’ nell’ambito di questo progetto che la dottoressa Emanuela Cristiani ha ricevuto un finanziamento di 1,5 milioni di euro che sta utilizzando con il supporto dell’Università di Cambridge. Il progetto da lei seguito ha come obiettivo quello di ricostruire la dieta vegetariana delle tribù che abitavano l’Europa circa 10.000 anni fa, precisamente nei periodi storici che rispondono al nome di Paleolitico e Mesolitico. Con questa prima scoperta sono state già messe in discussione le prime affermazioni riguardanti appunto il periodo.

Fonte Ansa

Condividi su:

Seguici su Facebook