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Le mamme no inceneritore e la loro raccolta fondi per monitorare l'inquinamento

La piana fiorentina come la terra dei fuochi? Un comitato di mamme sta raccogliendo grandissimo consenso

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Mamme NO Inceneritore sono stanche della mancanza di dati certi sulla qualità dell’aria nella piana fiorentina e  hanno deciso di costruire  delle centraline di misurazione della qualità dell'aria e di disporle su tutto il territorio per dare vita un progetto, di automonitoraggio. Da un mese è stato lanciata una raccolta fondi su su internet che in pochissimo tempo ha già riscosso un incredibile successo. I dettagli del progetto si possono trovare qui: http://cheariatira.mammenoinceneritore.org

Ad oggi  sono 272 i medici contro la costruzione di un inceneritore nella pianura di Sesto Fiorentino alle porte di Firenze. Nell’area la situazione ambientale attuale è fortemente compromessa,  stato   riconosciuto anche dalla Regione Toscana, la piana è classificata come “area di superamento o a rischio di superamento” “La Piana fiorentina, territorio a nord dell’abitato di Firenze e ricadente nei confini amministrativi di Campi, Sesto e Calenzano, è sede di numerosi insediamenti industriali, di centri commerciali, di infrastrutture quali autostrade e aeroporto. Ciò comporta una notevole pressione ambientale in particolare sulla matrice atmosfera, dovuta alle emissioni dalle attività produttive, dagli insediamenti civili, dal traffico leggero e pesante. Inoltre la situazione orografica e meteorologica è sfavorevole alla dispersione degli inquinanti atmosferici, la popolazione residente nella zona, stimata in circa 150mila abitanti, è esposta ad elevati livelli di inquinamento.”

Nonostante questo ARPAT ha dismesso nel 2010 le due stazioni di rilevamento attive nella piana. Lo studio di ARPAT e LAMMA del Marzo 2015, conferma questa scelta, infatti  le stazioni di rilevamento di Firenze Bassi, Scandicci e Signa vengono individuate come rappresentative rispettivamente di Calenzano, Sesto Fiorentino e Campi. Ma come più volte correttamente indicato nel Rapporto, i risultati del lavoro possono essere affetti da ampi margini di incertezza, relativa ai modelli teorici, all’approssimazione dei dati di input, alla difficoltà o impossibilità pratica di verifiche in campo. Tanto che, ripetutamente, si accenna alla necessità di rivedere il rapporto a seguito di approfondimenti e verifiche. Ecco, questa incertezza sulla reale rappresentatività delle centraline esistenti diventa certezza se, come si fa nel lavoro sopra citato di Daniele Grechi, si confrontano i dati sperimentali di ARPAT che abbiamo a disposizione. Utilizzando i rilevamenti delle stazioni di Sesto Fiorentino e Campi, dismesse nel 2010, risulta infatti evidente come i dati di entrambe si discostino significativamente dalle stazioni di Scandicci e Signa. “Il confronto fra i dati rilevati nelle stazioni dismesse e in quelle presunte rappresentative dell’intera Piana dimostra l’inconsistenza di questa conclusione.” Ossia le stazioni di rilevamento esistenti non sono rappresentative.
Concludendo, in un area critica come quella della piana che si estende da Firenze a Prato e' necessario un monitoraggio reale e puntuale della qualità dell'aria e con uno spettro ampio di inquinanti. Solo investendo in un serio programma di monitoraggio si potranno conoscere le reali condizione di Firenze e della piana fiorentina attuali e a seguito degli eventuali nuovi insediamenti previsti (va bene fare previsioni modellistiche ma andrebbero anche verificate sul campo altrimenti diventano solo atti di fede!). E questo i Comuni di Campi Bisenzio e Calenzano lo hanno già chiesto votando ben due mozioni favorevoli alla attivazione di centraline di rilevamento e analisi della qualità dell'aria nei propri territori comunali.

Inoltre è necessario un serio progetto di monitoraggio epidemiologico su tutte le patologie correlate all'inquinamento, solo così si potranno evidenziare le eventuali conseguenza che questo comporta sulla salute dei suoi abitanti.
Si noti che, da un computo banale, confrontando i dati contenuti nell'Autorizzazione Integrata Ambientale dell’impianto di incenerimento di Firenze-Sesto Fiorentino con studio sugli inquinanti per traffico veicolare di Firenze effettuato dal Centro Studi Sistemi Complessi Università di Siena, si trova che l’inceneritore è autorizzato ad emettere NOx fino al 57% di quelli emessi da tutto il traffico veicolare del tratto A11 Peretola-Firenze Nord.

 

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