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Salta la tappa Treviso-Vicenza, si va a San Donà di Piave e Montebelluna

Occasione per 'riprendere il filo'

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Una tappa che non è una tappa. Un trasferimento obbligato perché Treviso non si fa. Così come Vicenza.
Un po' delusi e amareggiati, ma pronti a riorganizzare tutto con l'aiuto di Sonia, presidente Angsa del Veneto e Dino presidente del Vespa Club Montebelluna.

La giornata odierna salta, ma organizziamo per domami a Bassano del Grappa e dopodomani a Montebelluna. Due conferenze sull'autismo in un liceo e in una scuola media.  È la prima volta. Speriamo di poter dire qualcosa che attragga l'attenzione degli studenti!

Ma la giornata non è andata così male. La sosta a Treviso al bar Venezia, il titolare è un vespista DOC, conosciuto per caso in questa occasione, ci conferma quanto sia diffusa questa disabilità. Anche un suo intimo amico ha il problema in casa. Lo informerà dell'iniziativa. Vuole rivederci e continuare a tenersi in contatto con noi. Anche questo fa parte delle grosse soddisfazioni che ci sta riservando questo secondo giro.

La mattinata trascorre tra commissioni lasciate in sospeso e colloqui con i passanti. Dobbiamo trovare una lavanderia, un parrucchiere, una farmacia, un supermercato.
Dobbiamo comprare le batterie per la telecamera fissa sulla mia vespa. Scaricare le micro sd. 

Una telefonata ci informa che il quotidiano LA STAMPA di Torino ci ha dedicato un'intera pagina. Un'altra è di un amico di Sulmona che ci segue con affetto. Un'altra di Gino di Montebelluna per organizzare il nostro arrivo. Insomma, c'è sempre molto da fare. Ma questo giro non si sarebbe potuto fare senza la collaborazione di tutti noi. Compiti ben precisi per ognuno. Regole ferree e disciplina. Il segreto di un buon giro.

Giuseppe si deve occupare della cassa. Pagare i rifornimenti, provvedere alla spesa. Parlare del viaggio durante le interviste. Carlo deve controllare i consumi, i rifornimenti e il chilometraggio. Domenico ha il compito di fotografare con il tablet ufficiale e occuparsi della parte meccanica. Io mi occupo dei rapporti con i club, le istituzioni,  l'associazione. Parlo con le autorità e di autismo quando non vi sono esperti.
Sulla strada, invece, io faccio faccio da 'guida' con il navigatore. Carlo mi segue a ruota. Giuseppe sta in mezzo perché, lui dice, è lento, Domenico fa la scopa e il meccanico.

Verso le 13, sentito Gino, ci rechiamo a Montebelluna dove ci sistemiamo per la notte. Io vado subito a riposare. Mal di testa, di stomaco, un pò di febbre. Forse il freddo, forse la stanchezza. Arrivano anche due vespisti da Biella per accompagnarci gli ultimi giorni. Vogliono farmi una sorpresa e non dirmi nulla. Ma io so chi sono.

La sera, Vanio, il vicepresidente del club e la moglie ci fanno compagnia per la cena. Provo ad andare anch'io, forse mi passa. Non è così, purtroppo. Notte insonne e agitata. Domani... speriamo di resistere.

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