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They Walk in Naples

L'apocalisse zombie si avvicina.

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They Walk in Naples è una web series satirica a tema apocalisse zombie ideata e sceneggiata da Maurizio D. Capuano e diretta da Roberto Colasante. Come possiamo leggere nei titoli di testa della prima puntata nell'anno 2013, una strana infezione colpisce la città di Napoli, trasformando tutti gli abitanti in zombie. Migliorando di fatto la situazione. O forse no. Dipende dai punti di vista.
Quella che segue è la storia di un gruppo di sopravvissuti. Ciò che possiamo constatare è che in effetti la popolazione, sindaco compreso, non pare molto turbata dall'evento, solo il nostro protagonista, Riccardo sembra prendere sul serio la situazione. La serie è prodotta da Naviganti InVersi ed Amygdala Production , per il momento sono state caricate solo quattro puntate dalla durata media di 7 minuti.

Valutazione
Anche questa volta la tematica principale della serie non è per niente innovativa, anzi, personalmente reputo un po' troppo inflazionata la tematica apocalisse zombie, in qualsiasi versione venga affronta: drammatica come Walking Dead, comica come Benvenuti a Zombieland, fantascientifica come War World Z e cosi dicendo. In questo caso è stata fatta la scelta della satira, come possiamo notare dalle infinite battute assolutamente scontate sui luoghi comuni di Napoli come ad esempio la frase: «Fate quello che fate di solito: scippate, rubate, spacciate» pronunciata dal Sindaco in uno “spot” per rassicurare la popolazione. Mia supposizione è che il video stesso sia una citazione della famosa clip in cui De Magistris invitava Al Pacino a Napoli. Personalmente non ho trovato le battute né divertenti né originali, inoltre delineano Napoli come la solita città sporca e piena di delinquenza, cosa che ha pure un po' stufato. Sarebbe come se per fare satira su Milano si dovesse parlare sempre e solo della nebbia. Per quello che riguarda le specifiche tecniche come ripresa, montaggio, suono e luci devo dire che la qualità è veramente veramente bassa. Sicuramente la serie è stata girata se non a basso budget a zero fondi, va però detto che questo non incide con alcune scelte stilistiche, diciamo che l'impressione generale è che ci fosse un vero caos nel girato e che quindi tutto il prodotto ne abbia risentito. Ad esempio la macchina da presa è messa spesso, sopratutto nei dialoghi, in posizioni veramente strane che rendono difficile allo spettatore avere un senso realistico della messa in opera, non so se sono state fatte volutamente, ma il risultato ottenuto è un senso di straniamento generale. Altro elemento scollegato dalla quantità dei fondi è il montaggio. In particolare nella la seconda puntata un dialogo avviene durante una “camminata”: il montaggio è totalmente scollegato, passiamo da un primissimo piano ad un campo totale posteriore per passare di nuovo ad un piano medio. Davvero troppo caos. Interessante è la colonna sonora “Acqua che nun lava sete” di Corrado Credentino.

Voto
1,5 su 5

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