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Serie A, Inter da sola in vetta

Sagra pomeridiana dei 2-2

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Era la sera del derby della Madonnina: è stata la sera dell’Inter, l’unica delle squadre in testa alla classifica a confermarsi per la terza volta consecutiva.

Se non è Jo-Jo jovetic è Guarín (57’, gran tiro da fuori area), e così il Milan è condannato a continuare con la sua altalenante andatura. Tutt’altro passo per i cugini della Beneamata, invece, quello dei tempi d’oro della manciniana. Adesso sono due i punti di vantaggio sul maxi gruppo degli inseguitori, addirittura sei sui diavoli rossoneri. E sulla Juventus, poi… non ne parliamo. I bianconeri, attualmente, si trovano su un’altra galassia.

L’Inter beneficia, oltre che della propria compattezza intrinseca, anche della frenata di tutte le altre capolista. Così come la Juventus (no, non è un mondo al contrario, che ci si creda o no per il momento è proprio vero) ha fermato la marcia trionfale del Chievo, così l’altra squadra scaligera, l’Hellas Verona, ha fermato quella del Torino. 2-2 il risultato finale nel match di mezzogiorno, accesosi nella ripresa con le quattro marcature equamente distribuite tra le due parti. Due volte in vantaggio il Verona, due volte capace di risalire la china la solida squadra granata di Ventura. Al gol di Toni su rigore al 48’ rispondeva  Baselli al 66’, e a quello di Gomez al 70’ replicava Acquah tre minuti dopo.

Occhio al punteggio, 2-2: sarà il leit-motiv di tutti gli incontri delle 15.00. Finiscono 2-2, infatti, Empoli-Napoli, il derby del cuore di Sarri, ma anche Sassuolo-Atalanta e Palermo-Carpi.  Ad Empoli il passato del tecnico partenopeo stava per rivoltarglisi contro, per ben due volte: al 7’ Insigne, infatti, ha dovuto rimediare al vantaggio di Saponara, giunto al 2’, e poi al 49’ Allan ha dovuto emulare il collega essendo i biancazzurri nuovamente passati avanti per effetto della segnatura di Pucciarelli, al minuto 18.

All’Atalanta riesce l’impresa di fermare il Sassuolo delle meraviglie nella sua stessa tana, il “Mapei Stadium”, e facendogli anche parecchia paura: ai neroverdi, infatti, è toccato rimontare per ben due volte gli avversari. Pinilla segnava al 13’ e Magnanelli riequilibrava  al 22’. Poi, al 33’, il cileno orobico trovava la doppietta, lasciando presagire un intervallo e, perché no, una ripresa di apoteosi ai tifosi bergamaschi e, probabilmente, allo stesso Reja. Ma prima della fine della prima frazione la squadra dI Di Francesco ha saputo riorganizzarsi e trovare il 2-2 con Floro Flores (40').

Se parliamo di imprese, certamente più importante di quella atalantina è l’impresa compiuta dal Carpi, se non altro perché è la prima in assoluto firmata dai menottiani in serie A. Fermare un lanciatissimo Palermo al “Barbera” è roba quasi da copertina, tanto più se si pensa che gli emiliani, passati in svantaggio, hanno recuperato e poi addirittura ribaltato il punteggio. Poi però si sono dovuti accontentare di un punto, che non è certo princisbecco.  Questa la sequenza delle reti: in vantaggio i panormiti al 6’ con Hijemark. Pareggiano i carpigiani al 24’ approfittando di un’autorete di Vitiello, e poi passano in vantaggio al 63’ con Borriello, l'ex Milan, Roma e Genoa. La squadra di Iachini deve quindi aspettare l’88’ per trovare il 2-2 con Djurdjevic.

Dopo la vittoria di prestigio allo “Juventus Stadium” nel turno inaugurale, l’Udinese ha pianto alla seconda giornata e si è confermata perdente in quest'ultimo turno: stavolta i friulani di Colantuono hanno dovuto soccombere alla Lazio, che vincendo per 2-0 sotto il Cupolone (doppietta di Matri, 64’ e 73’), sono riusciti ad agganciare il Sassuolo a sei punti.

Completerà il quadro questa sera Sampdoria-Bologna, rinviata per maltempo.

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