Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Tour de France, Majka s’impone a Cauterets

Froome sempre maglia gialla

Condividi su:

Vincenzo Nibali c’è e arriva davvero tanto vicino a battere un colpetto, ma di qui a voler pretendere di imporre la sua supremazia nel Tour ce ne corre.

Il tempo della Grand Boucle, come i granelli di un’inesorabile clessidra, si sta esaurendo, e le gerarchie al vertice sembrano già delineate. Per lo squalo Astana, però, lo spazio si fa sempre più esiguo; qualche chance in più, invece, pare rimasta nelle mani (e nei piedi) del grande rivale Contador: oggi un suo uomo, quindi un corridore della Tinkoff, il polacco Rafal Majka, è andato a vincere la tappa di oggi, la Pau-Cauterets di 188 km, al termine di un vigoroso assolo iniziato a quarantuno chilometri dall’arrivo.

Ma non bisogna dimenticare che era anche nel gruppo dei big five (poi seven, poi eight) che hanno monopolizzato la corsa dal km n. 88. Nessun timore e nessun tremore per Froome, la maglia gialla Sky transitata nona al traguardo (subito alle sue spalle è arrivato El pistolero). Domani si conclude il trittico terribile dei Pirenei: poi vincitori e vinti dovranno seriamente guardarsi allo specchio, ma solo poi: è bene vivere fino all’ultimo respiro tutti i passaggi più imprevedibili del Tour, prima di fare previsioni.

Finché il gioco resta imprevedibile, è inutile e addirittura stucchevole lanciarsi in valutazioni destinate, inevitabilmente, a finire stritolate sotto le ruote a raggi. Comunque, al di là di tutto, qualsiasi ciclofilo scommetterebbe, a questo punto, su un scontro finale a tre Froome-Van Garderen-Quintana (lo yankee della Bmc è sempre vice-maglia così come il  colombiano della Movistar è sempre vice-Van Garderen, e può contare su un luogotenente con i fiocchi come Valverde).  

Per il momento, quindi, in attesa degli ultimi fuochi in alta quota, andiamo ad analizzare cosa ha detto la tappa di oggi. Prima che alla ribalta salisse il polacco gregario di Contador, si erano ammantati di effimera gloria  Lieuwe Westra (Astana, quindi un uomo di Nibali), Michal Kwiatkowski (Etixx-Quick Step), Bob Jungels (Trek) e Edvald Boasson Hagen (MTN-Qhubeka). La loro fuga dura venticinque chilometri, poi, dopo i primi due gpm di giornata,  quelli della Côte de Loucrup e della Côte de Bagnères-de-Bigorre, vinti rispettivamente da  Thomas Voeckler (Europcar) e  Steve Morabito (Fdj), e un timido tentativo di allungo osato dalla coppia Romain Bardet (Ag2r) e Thibaut Pinot (Fdj), sono in cinque a mettersi alla testa della corsa: trattasi di Steve Morabito (Fdj), Rafal Majka (Tinkoff), Serge Puwels (Mtn), Thomas Voeckler (Europcar) ed Emanuel Buchmann (Bora). Ad essi si aggiungono poi Julien Simon (Cofidis) e Arnaud Demare (Fdj).

Quest’ultimo si distacca, ma poi, dopo il quarto gpm, posto sul Col d'Aspin e  vinto da Daniel Martin (Garmin), postosi alla guida della carovana degli inseguitori, si riaggrega, e nel gruppo trainante si inserisce anche lo stesso Martin: i magnifici otto. Magnifici fino alla fine? No, perché quando il beato ottetto ha già posto le basi per prendere il largo dal gruppone degli inseguitori, Majka trova l’accelerata imperiosa, passa per primo il Col du Tourmalet e fa sua la corsa, fino alla fine, quasi fosse un uomo di altissima classifica.  In realtà non ha fatto niente di anormale: scalare è la sua specialità, e lo conferma la sua carriera (ha vinto tre tappe al Tour de France, compresa questa, tutte in salita, e anche la maglia a pois, che nella corsa gialla segnala, appunto, il leader delle arrampicate).

La vera impresa anormale, lo ribadiamo, dovrà farla Nibali,che ad un certo punto era arrivato ad un tanto così da Majka, solo 5’’, e alla fine è stato costretto ad accusare un ritardo di oltre cinque minuti (e perde ulteriori 50'' dalla maglia gialla). Per puntellare il suo orgoglio, dovrebbe ricordarsi, Nibali, che al cinema Lo squalo 1 fu un successo, ma i sequel non furono proprio dei flop…

Condividi su:

Seguici su Facebook