Su scintillante Mercedes, dopo partenza a fionda, cambi velocissimi e sessantasei giri di dominio assoluto, vince Nico Rosberg il Gran Premio di Spagna.
Imprendibile in qualifica e leader della gara, è l’orgoglio di Lauda, che guarda compiaciuto dai box.
Compiaciuto non solo per il trionfo del tedesco, ma anche e soprattutto per l’ennesima doppietta di casa.
Secondo, infatti, si piazza Lewis Hamilton: meno entusiasta del compagno di team, ma con casco alto e, chissà , qualche nuovo contratto nelle tasche del tutone bianco.
Terzo posto per Sebastian Vettel, che, come sempre, porta sul podio la rossa Ferrari, dopo una bellissima partenza e una gara di grande tenacia ed esponenziale concentrazione.
Quarto tempo per Bottas, davanti all’altra Ferrari di Kimi Raikkonen.
Il finlandese è scattato bene e ha mantenuto alto l’onore di casa Maranello per tutti i 307 km del Circuito di Montemelo; ma, a due giri dal termine, nonostante lo spirito agguerrito e la voglia di metterlo nel mirino a tutti i costi, proprio non è riuscito a prendere la scia del pilota Williams Valteri Bottas.
Bene anche l’altro pilota del team Williams, Felipe Massa, che intasca il sesto tempo e dimostra la solita pulizia in guida e sfoggia i soliti graffianti sorpassi.
Settimo posto per Ricciardo (RedBull con miracolo di una notte) e ottavo posto per Grosjean (compulsivo nelle entrate e autore di numerosi sorpassi).
Nono e decimo si piazzano Sainz e Kvyat, che proprio negli ultimi metri regalano show, scintille, colpi di posteriore e pure un bel contatto messo sotto investigazione al superamento della bandiera a scacchi.
Spagna senza un filo di noia, nel Circuito di Barcellona, dove i rettilinei sono simulazione delle particelle che volano alla velocità della luce e dove i cambi di direzione insidiosi riportano al reale mondo delle brusche frenate.