Sabato 1 e domenica 2 novembre 2014. È stata celebrata la X giornata di serie A. Quando è attesa da un appuntamento con la storia, la Roma puntualmente fallisce: questa tendenza si conferma anche a Napoli, dove gli uomini di Garcia, mai in partita, escono sconfitti in modo inoppugnabile. Un gol in apertura di gara e un altro in vista del 90’ (per la gioia degli almanacchisti, Higuain al 3’ e Callejon all’85’): così la truppa di Benitez manda in estasi un San Paolo eccezionalmente riservato ai soli tifosi partenopei (questioni di ordine pubblico) e continua a scalare l’alta classifica. La Juventus, intanto, ne approfitta e si riporta a +3 sui capitolini. Non bastasse la ritrovata vetta solitaria, ad Empoli Allegri ha motivo di gongolare anche per due importanti ritorni: quello di Pirlo mago dei calci piazzati e quello di Morata, “eroe” di Atene. Non a caso sono stati proprio loro i goleador del “Castellani”, rispettivamente al 61’ e al 72’. A Parma un doppio De Ceglie (5’ e 76’) salva la panchina di Donadoni e rimette in discussione, sulla sponda degli avversari interisti, quella di Mazzarri. Già nelle scorse settimane si era parlato di un avvistamento a Milano di David Moyes (ex allenatore di Everton e Manchester United), ma poi il pareggio col Napoli e le due vittorie consecutive sembravano aver dato un po’ di ossigeno al tecnico toscano. Ora, però, il passo falso contro gli (ex) ultimi della classe di colpo fa tornare mugugni e sospiri.
La Sampdoria a Genova vince soffrendo contro una Fiorentina svegliatasi in ritardo ed è terza incontrastata (stasera però essere agganciata dalla Lazio): nel primo tempo segnano per i doriani Palombo su rigore al 27’ e Rizzo al 43’, ma ci pensa Savic a riaprire la partita qualche istante prima dell’intervallo; la ripresa vede i viola trasformati, ma il loro assedio è sterile e, alla prima disattenzione un implacabile Eder chiude la partita senza troppi complimenti (78’). Per l’Udinese invece, dopo la disfatta fiorentina, arriva un brutto capitombolo casalingo al cospetto del Genoa, che viaggia alla velocità del Napoli. E pensare che la gara era iniziata nel modo migliore per i friulani: pronti via, e Di Natale va subito in gol. Tra il 21’ e il 24’ l’uno-due micidiale dei grifoni, per i quali vanno in rete Marchese e Falquè. Ci mette una pezza Widmer al 41’, ma è tutt’altro che il preludio di un secondo tempo di riscatto: gli uomini di Stramaccioni tornano in campo nervosi e poco lucidi, e, dopo aver subito il 3-2 di Matri al 53’, vanno in barca e diventano facile preda degli affondi colpi maramaldeschi della truppa di Gasperini. Ma il poker rossoblù non arriva che a tre minuti al 90’, ad opera di Kucka.
A Verona contro il Sassuolo, Maran ottiene il primo punto “in bianco” della sua gestione (0-0); nessuna rete anche all’ombra della Mole tra Torino e Atalanta: è l’ennesima conferma che quest’anno i granata hanno ad essere leoni in Europa e comprimari in campionato, mentre i nerazzurri bergamaschi sembrano aver ritrovato la sua dimensione operaia. In coda il vero balzo in avanti è comunque quello del Palermo, che al “Meazza” contro il Milan nel giro di quattro minuti trova la vittoria di prestigio: autorete di Zapata al 23’ e gol di Dybala al 26’, e l’aggancio al Torino a quota 12 punti è cosa fatta.
A completamento del turno, stasera saranno di scena la Lazio in casa contro gli zemaniani e il Cesena che, sul proprio campo, dovrà far valere la sua fame di punti a spese del Verona.

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