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Motogp, a Indianapolis uragano Marquez

Rossi e Ducati padroni dei colpi di scena

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Guai a chi si permette di insinuare o anche solo pensare che il Gran Premio di Indianapolis sia banale; perché questa gara è stata tutto, meno che banale e i risultati lo confermano e i cinquanta minuti di diretta lo sottolineano e i tempi sul riquadrino lo urlano a gran voce.
Aveva decisamente ragione Lorenzo quando ha detto che “nella gara può succedere di tutto”, perché tutto si è effettivamente ribaltato, rovesciato, smontato e i colpi di scena, su questo tracciato fisicamente impegnativo, sono stati tantissimi.

Partenza negativa per Marquez, dal quale, invece, dopo il tempo brillante delle qualifiche, ci si aspettava qualcosa in più; buono spunto per Pedrosa, ma, soprattutto, ottima partenza per Jorge Lorenzo, che si era fatto bene i calcoli, con uno stacco meraviglioso e una prima posizione conservata con tanto di margine, ma non per molto. Non per molto, dal momento che purtroppo, a Indianapolis i calcoli valgono poco, perché Lorenzo, tempo di capire che alle sue spalle c’era Marquez (che, senza badare a nazionalità e scuderia, ha letteralmente mangiato Pedrosa) si è ritrovato secondo, nei tubi di scarico di Marquez.

Un Marquez fenomenale, giovane e fresco, il quale (dopo una temporanea e pressoché vana risposta di Lorenzo), ha vinto meritatamente e strepitosamente sul circuito americano, con grinta da vendere e con la sua impulsività disumana eppure perfetta.
Se Lorenzo si deve accontentare del suo terzo posto, non si può certo dire lo stesso di Rossi, che, invece, quel quarto, fantastico posto se l’è sudato e afferrato con le unghie e con i denti, durante gli ultimi cinque giri: mentre era letteralmente francobollato a Bautista e Cruthclow, ha cercato più volte di infilarsi tra i due e ci è riuscito benissimo, sorpassando Bautista, ma la vera sorpresa c’è stata a pochi metri dal traguardo, quando si è ritrovato in maniera spettacolare e pulita anche davanti ad un Crutchlow incredulo e allibito.

Mentre Rossi terminava la manovra azzardatissima e mentre Marquez, con piedi che sembravano ali, tagliava il traguardo, le sorprese sembravano essere finite, se non fosse che Andrea Dovizioso e Nicky Hayden, attaccati l’uno all’altro (sarà stato il rosso magnetico delle Ducati), intenti a sorpassarsi l’un l’altro, sono finiti fuori con un salto sul cordolo, per poi rientrare in pista e ritrovarsi nono e decimo dietro ad uno Smith sorridente e grato.

Inutile aggiungere che Indianapolis rimane il magnifico risveglio americano che ogni anno desta dal pisolino estivo.

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