José Mourinho, allenatore della Roma, andrà in Arabia Saudita. Il tecnico portoghese, che secondo le news è stato vicino alla Saudi League nell'ultima estate, annuncia che in futuro sarà sulla panchina di un club saudita. "L'Arabia? Verrò sicuramente durante il mio tempo libero però la mia convinzione è anche che lavorerò lì. Non so quando, ma sono piuttosto sicuro che lavorerò lì. Lo farò, lo farò. Sono alla Roma, sono concentrato e darò tutto fino al mio ultimo giorno. Nessuno conosce il futuro però è una cosa che farò sicuramente", dice lo Speecial One al programma arabo Elhekayashow. Â
"Sono molto contento di aver rincontrato Sua Eccellenza (Turki Alalshikh, consigliere saudita presso la Corte reale, ndr). Sono stato nella sua casa a Jeddah alcuni anni fa, sono stato trattato come un fratello. Ho amato quell'esperienza. Non lo vedevo da anni, l'aspetto umano è la cosa più importante. L'ho visto in salute, felice e più giovane di prima", racconta.Â
La Roma, sulla maglia, avrà uno sponsor saudita: si tratta del marchio Riyhad Season, un programma governativo che sponsorizza eventi culturali e sportivi. "Lo sponsor? La Roma aspettava da tempo questo momento, avevamo bisogno di completare la maglia con lo sponsor. L'Arabia Saudita sta cambiando, sta aprendo le porte alle persone di tutto il mondo, è una grande opportunità per la Roma come club e sono molto contento", dice Mourinho. Â
Il cambiamento riguarda anche il calcio, con il trasferimento di una serie di grandi calciatori in Arabia. "Cristiano Ronaldo è stato il primo ad andarci, ha cambiato completamente la prospettiva. Prima le persone potevano pensare che fosse un caso isolato, ma in estate si è capito che tutto stava cambiando. Non sono andati in Arabia Saudita solamente calciatori vicini ael ritiro, ma anche quelli che sono nel loro momento migliore. La competizione è reale, non solo il campionato ma anche la Champions League asiatica è molto interessante. Vediamo nei prossimi anni, ma il progetto sta andando nella direzione auspicata dal vostro Paese", dice Mou.Â