Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

F1 | GP Ungheria 2023: analisi tecnica prove libere di Budapest

Leclerc firma il miglior tempo. Aggiornamenti ingenti per la Red Bull, novità anche per Ferrari e Mercedes

Condividi su:

Charles Leclerc ha ottenuto la miglior prestazione al termine della seconda sessione di prove libere all’Hungaroring, sede del GP Ungheria. Il pilota della Ferrari ha fermato il cronometro sull’1:17.686 precedendo la McLaren di Lando Norris e l’Alpine di Pierre Gasly. Fernando Alonso ha chiuso 8°, Carlos Sainz 10° davanti a Max Verstappen. Ambedue le Mercedes fuori dalla top-ten che, però, non utilizzato le coperture soft.

RED BULL: NUOVI AGGIORNAMENTI ALLE PANCE

La Red Bull non abbassa la guardia, anzi. Nonostante un netto dominio sino adesso con dieci vittorie consecutive, tutte le gare sino adesso svolte, e nove pole position, a Milton Keynes non vogliono porsi limiti. Per la tappa dell’Hungaroring, la scuderia anglo-austriaca ha introdotto la seconda fase degli aggiornamenti dopo quella introdotta in occasione dell’appuntamento al Baku City Circuit.

Il focus degli update rimane sempre quello di incrementare l’efficienza aerodinamica complessiva della RB19 cercando di aumentare i punti di carico aerodinamici generati dal corpo vettura facendo decrescere la resistenza aerodinamica all’avanzamento. In quest’ottica, l’area sulla quale si sta concentrando maggiormente la Red Bull è quella delle pance. Nello specifico, sono le bocche di ingresso dei radiatori a subire le maggiori modifiche.

La nuova vettura era stata presentata per la tappa inaugurale al Bahrain con la medesima specifica ereditata dalla RB18. In Azerbaijan la sezione di ingresso è stata accorciata in altezza ed estesa lateralmente assumendo una forma più rettangolare. All’Hungaroring questo concetto è stato estremizzato, con un’altezza ulteriormente decresciuta ed un’estensione maggiorata sino all’inizio dei sidepods.

Con questa soluzione aerodinamica, l’undercut al di sotto delle fiancate è stato ulteriormente ampliato con una conseguente maggiore portata d’aria verso il fondo e la zona superiore dello scivolo dell’estrattore, oltre che della beam wing e dell’alettone posteriore.

Maggiore è la portata d’aria verso il retrotreno, maggiore sarà l’energia del flusso d’aria che distribuito sul fondo e al retrotreno con conseguente incremento dell’estrazione dei flussi dal diffusore. In questo modo il downforce prodotto dal retrotreno incrementa. Fra le fiancate ed il fondo vi è un lavoro aerodinamico in sinergia, con l’ottimizzazione dei flussi nella zona superiore che mira ad incrementare il downforce in quella inferiore.

Tuttavia, un’estremizzazione del concetto così ricercata è stata possibile solamente grazie ad una mirata collocazione interna dei radiatori. Posizionamento cruciale per evitare un surriscaldamento della componentistica interna assicurando comunque il raffreddamento delle componenti endotermiche ed elettriche presenti sotto il cofano motore.

Un lavoro che è stato possibile con il progressivo riposizionamento della componentistica interna a vantaggio del passaggio dei flussi d’aria. Per garantire il corretto smaltimento termico, nella zona finale del cofano motore sono state inserite delle griglie come quelle presenti sull’Aston Martin AMR23. Sempre per quanto concerne lo smaltimento d’aria calda, su ambedue gli assi la Red Bull ha allargato i condotti di raffreddamento dei freni per evitare problematiche di surriscaldamento.

MERCEDES: UPDATE SU AMBEDUE GLI ALETTONI

Successivamente alla rivoluzione aerodinamica introdotta a Monte Carlo per quanto concerne il retrotreno della monoposto e un’ala anteriore completamente nuova portata al Silverstone Circuit, la Mercedes, per l’appuntamento dell’Hungaroring, ha svolto un raffinato lavoro di microaerodinamica sia all’avantreno sia al posteriore.

Sempre per quanto concerne l’alettone anteriore, la nuova specifica è stata aggiornata con la paratia posizionata esternamente all’endplate che è stata leggermente rialzata e diminuita in lunghezza. Un accorgimento apportato per enfatizzare l’effetto a outwash dell’ala stessa volto a diminuire la presenza dei vortici che scorrono lateralmente alla base degli pneumatici anteriori.

Modificata anche l’alettone posteriore, con un taglio nella zona della bandella laterale per ricercare una maggiore efficienza aerodinamica al retrotreno. Anche la zona superiore del flap presenta nell’estremità un andamento rettilineo volto ad incrementare, leggermente, il carico laterale.

FERRARI: FOCUS SUL BILANCIAMENTO FRA I DUE ASSI

Per l’appuntamento dell’Hungaroring, la Ferrari si focalizza sul massimizzare i punti di forza della SF-23. Così come si è denotato al Baku City Circuit nel settore centrale e Monte Carlo, la monoposto del Cavallino Rampante è competitiva nelle sezioni a bassa velocità di percorrenza, riuscendo a massimizzare il grip meccanico derivato degli pneumatici. Questa è forse l’unica area nella quale la vettura riesce a essere performante e precisa in ogni fase della percorrenza della curva.

Per essere protagonisti nel fine settimana dell’Hungaroring, i tecnici hanno adottato la medesima configurazione aerodinamica al retrotreno con la specifica dell’alettone ad alto carico aerodinamico al posteriore. La novità è rappresentata dagli aggiornamenti apportati all’avantreno sulla scia di quelli introdotti al Red Bull Ring.

Il focus è sempre sull’alettone anteriore e sul come influenza l’andamento dei flussi nel resto del corpo vettura. La zona superiore dell’ala è stata aggiornata, con l’ultimo dei tre flap che presenta un’estensione maggiorata della sua corda per incrementare il carico verticale all’avantreno in modo da migliorare in sinergia col retrotreno il bilanciamento complessivo della vettura.

ASTON MARTIN: IL DOWNFORCE DELL’AMR23 PUO’ FARE LA DIFFERENZA

Le ultime due gare opache al Red Bull Ring e al Silverstone Circuit non hanno minato la certezza dell’AMR23. L'Aston Martin ha nel mirino la tappa ungherese come potenziale terreno di caccia per centrare il primo successo stagionale su una tipologia di tracciato che dovrebbe essere meno congeniale alle Red Bull, seppur rimangano le favorite e le monoposto da battere, e più favorevole all'Aston Martin.

L'Hungaroring si sposa con le caratteristiche tecniche della monoposto di Alonso e Stroll: prevalentemente curve a bassa velocità di percorrenza dove sono richiesti carico aerodinamico, grip meccanico derivato dalle coperture, stabilità al retrotreno in fase di trazione ed in frenata ed un avantreno preciso in inserimento che eviti l'alternanza sottosterzo e sovrasterzo nelle differenti fasi di percorrenza della curva.

Caratteristiche che l'AMR23 ha messo in evidenza nelle differenti piste affrontate sino adesso, ma che spesso come minimo comune denominatore avevano l'efficienza aerodinamica come parametro chiave per massimizzare la performance. L'Hungaroring è una tipologia di circuito più simile a tracciati cittadini come Monaco e Singapore.

Questo fattore tecnico non sarà cruciale a Budapest, ma saranno downforce e bilanciamento meccanico a fare la differenza sia in gara, ma soprattutto in qualifica. Il carico aerodinamico ed il grip meccanico generati dall'AMR23 potrebbero fare la differenza all'Hungaroring proprio come avvenuto a Monte Carlo.

FOTO: Scuderia Ferrari

Condividi su:

Seguici su Facebook