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F1 | GP Canada 2023: analisi prove libere di Montreal

Mercedes in vetta, Ferrari bilanciata e la Red Bull ricerca l'assetto. Grandi aggiornamenti per Aston Martin

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ANALISI PROVE LIBERE RED BULL: ASSETTO DA MASSIMIZZARE 

Le Red Bull hanno concluso le PL2 rispettivamente in sesta posizione con Max Verstappen ed in decima con Sergio Perez. Il Circuit Gilles Villenueve è un tracciato favorevole alla RB19 per via della presenza di ben 4 rettifili che esaltano la velocità di punta della monoposto.

La monoposto anglo-austriaca è caratterizzata da una spiccata efficienza aerodinamica e per l'appuntamento canadese il team di Milton Keynes ha adottato la medesima configurazione a basso carico aerodinamico di Baku e Jeddah, tipologie di tracciati caratterizzate da lunghi rettifili e sezioni guidate da trazione o curve in appoggio.

Un set-up aerodinamico che ha premiato le velocità di punta, oltre 330 km/h sul lungo rettifilo, ma complessivamente il bilanciamento della RB19 non è sembrato ancora ottimizzato dato che di fatto il primo turno di prove libere è durato appena 3 minuti.

La vettura anglo-austriaca, come ha anche sottolineato Verstappen nelle interviste al canale F1 a fine giornata, ha sofferto le sconnessioni della superficie stradale del tracciato, presenti non un solo punto ma su tutta la percorrenza del giro.

Oltre a questo, la monoposto ha denotato una carenza nella percorrenza dei cordoli, probabilmente dovuto a un assetto meccanico da ottimizzare con una differente taratura degli elementi sospensivi al fine di massimizzare la percorrenza della curva ed il passaggio sui cordoli nei cambi di direzione. 

ANALISI PROVE LIBERE FERRARI: PASSO AVANTI DELLA SF-23

Positivo, invece, il bilancio delle prove libere della Ferrari al Circuit Gilles Villeneuve, dato che Carlos Sainz ha chiuso 3° e Charles Leclerc 5°. I due piloti della Scuderia di Maranello, così come Verstappen, hanno ottenuto il proprio miglior crono prima delle dirette avversarie, quando quindi era meno gommata e conseguentemente più lenta.

Tuttavia, si è denotato una SF-23, per la prima volta nell'arco dell'annata, competitiva indipendentemente dalla mescola impiegata e dal quantitativo di carburante imbarcato. Una notizia, per il momento, considerando quanto la vettura italiana si sia sino adesso rivelata incostante nel comportamento ed influenzata da svariate variabili come ad esempio la temperatura dell'asfalto e la tipologia di pneumatico impiegato.

Sia lo spagnolo sia il monegasco hanno mostrato una certa fiducia alla guida della monoposto, aspetto che si è denotato con la decisione con la quale attaccavano i cordoli interni massimizzando la velocità di percorrenza a centro curva. Dettagli che sono sinonimo di come fosse ben bilanciata la monoposto sia aerodinamicamente sia meccanicamente.

Per decrescere la resistenza aerodinamica all’avanzamento favorendo il miglioramento dell’efficienza aerodinamica complessiva, i tecnici della Ferrari hanno proposto nuovamente l’alettone posteriore a cucchiaio. Scelta tecnica che funziona, dato che nell’ultimo settore le SF-23 erano molto performanti.

Dal punto di vista dell’assetto, il corretto bilanciamento della monoposto lo si evince dalla precisione di inserimento all’avantreno e dalla stabilità del retrotreno nella fase di trazione con il grip meccanico derivato dal fatto che le coperture fossero nella corretta finestra per quanto concerne le temperature.

ANALISI PROVE LIBERE ASTON MARTIN: AGGIORNAMENTI TECNICI PER L’AMR23

L’Aston Martin chiude le prove libere di Montreal con Fernando Alonso 4° e Lance Stroll 9°. I due piloti hanno effettuato una simulazione qualifica solamente nel finale, per il resto della sessione si sono concentrati sul passo gara con differenti quantitativi di carburante e mescole impiegate.

Per la tappa canadese, il costruttore britannico ha introdotto il primo sostanziale aggiornamento per l’AMR23. Il focus è quello di sviluppare la monoposto cercando di incrementare l’efficienza aerodinamica complessiva.

La sezione di ingresso dei canali Venturi è stata ridisegnata con un andamento più ondulato ed i quattro canali sono stati rivisti nel posizionamento al fine di incrementare il flusso d’aria verso il fondo ed il diffusore. Modificato anche il fondo con un diverso design del foot-plate e conseguentemente è stato rivisto l’andamento dei flussi in quell’area della vettura.

Modifiche di primo piano anche per le fiancate, molto più scavate al di sotto delle bocche di ingresso dei radiatori e coi canali nella zona superiore ampliati di qualche centimetro per alimentare maggiormente il diffusore. Rivisto anche il cofano motore, che presenta una nuova griglia di raffreddamento ed una pinna stabilizzatrice con un profilo più triangolare.

Cosa aspettarsi dunque dall'Aston Martin al Circuit Gilles Villenueve? In primis va analizzato il design del tracciato canadese e conseguentemente le caratteristiche tecniche. Si tratta di una tipologia di tracciato nel quale si privilegiano velocità di punta, trazione, precisione di inserimento all'avantreno e stabilità in frenata.

Ben quattro rettifili, ma soprattutto cinque punti di frenata nei quali il delta velocistico fra l'inizio e la conclusione dello spazio di frenata è di oltre 150 km/h orari. Questo significa che sarà cruciale evitare bloccaggi in ingresso curva al fine di non perdere centimetri dal punto di corda per massimizzare la performance nella fase di trazione.

Nel disegno della pista nordamericana vi sono anche cinque chicane contraddistinte da differenti velocità di percorrenza. Cambi di direzione che richiedono un avantreno preciso nello trasferimento di carico laterale. Sarà fondamentale anche come la vettura riesca ad attaccare i cordoli interni, motivo per cui la corretta calibrazione degli elementi sospensivi giocherà un ruolo determinante nel bilanciamento meccanico della monoposto.

Sono anche presenti della zone a bassa velocità di percorrenza dove risulta vitale la capacità della monoposto di massimizzare il grip meccanico al retrotreno nella fase di trazione. Complessivamente, il Circuit Gilles Villenueve presenta delle caratteristiche favorevoli all'Aston Martin AMR23 per poter recitare un ruolo da protagonista nel fine settimana canadese.

ANALISI PROVE LIBERE MERCEDES: SEGNALI INCORAGGIANTI DALLA W14 'B' 

È la notizia di primo piano che giunge al termine delle prove di Montreal: la Mercedes ha chiuso in vetta le PL2 con Lewis Hamilton leader davanti a George Russell. Seppur i due abbiano ottenuto il crono con pista più gommata e conseguentemente più veloce, dopo effettuato la simulazione gara ad inizio sessione, il progresso della W14 'B' sembrerebbe effettivo.

Il quesito sorge dunque spontaneo: perché la tappa nordamericana può rappresentare una prova del nove per la nuova versione della vettura tedesca? Il tracciato americano è una tipologia di circuito denominata 'stop&go' caratterizzata conseguentemente da lunghi rettifili intervallati da frenate impegnative e curve a bassa velocità di percorrenza.

La presenza di quattro allunghi ha consentito ai tecnici di Stoccarda di effettuare un'importante raccolta dati nelle prove libere del venerdì per quanto concerne le velocità massime, in modo da comprendere se e quanto sia decresciuta la resistenza aerodinamica all'avanzamento, in modo da poter conseguentemente indirizzare la scelte tecniche in ottica configurazione aerodinamica.

Per quanto invece concerne le sezioni guidate della pista canadese, chicane e curve lente, la Mercedes potrà far tesoro del know-how acquisito durante il GP Monaco, appuntamento che fu teatro dell'esordio della versione B.

Al Circuit Gilles Villeneuve è cruciale il grip meccanico generato dagli pneumatici nelle fasi di trazioni. Un aspetto sul quale il costruttore tedesco cercherà di massimizzare la raccolta dati al fine di evitare il surriscaldamento al retrotreno emerso in Bahrain, migliorando così il bilanciamento della vettura soprattutto in ottica gara.

FOTO: Red Bull Racing, Scuderia Ferrari, Aston Martin F1 Team, Mercedes AMG F1

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