Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

MotoGP | GP Valencia 2022: analisi circuito Ricardo Tormo

Tracciato composto da curve in sequenza e ben dieci punti di frenata. Analizziamolo

Condividi su:

A due settimane di distanza dal gran premio della Malesia che si è disputato al Sepang International Circuit e vinto dalla Ducati ufficiale di Bagnaia, questo fine settimana il motomondiale farà tappa al Circuit Ricardo Tormo di Valencia per il GP della Comunità Valenciana, ultima prova iridata della stagione 2022 del Motomondiale. L’unico titolo sino adesso assegnato è quello in Moto3 con Izan Guevara campione del mondo. In MotoGP Francesco Bagnaia conduce la classifica a quota 258 punti, ventitré lunghezze di vantaggio su Fabio Quartararo. Se il transalpino della Yamaha dovesse vincere, al ducatista basterebbe arrivare 14°. In Moto2 il leader della graduatoria è Augusto Fernandez con 251.5 punti contro i 242 di Ai Ogura.


Il Circuit Ricardo Tormo, intitolato al deceduto pilota spagnolo, fu inaugurato nel 1999 e nel medesimo anno ha ospitato il suo primo gran premio e delle competizioni motoristiche nazionali del motociclismo. La pista misura 4.005 metri ed è composta da quattordici curve, delle quali nove a sinistra e cinque a destra. La larghezza della careggiata è di 12 metri. Il record assoluto del tracciato appartiene a Lorenzo, che nel 2016 firmò la pole position fermando il cronometro sull’1:29.401 alla media oraria di 161,2 km/h. Il record in gara è stato stabilito da Bagnaia, che l’anno scorso fece registrare il giro più veloce in 1:31.042alla media oraria di 158.3 km/h. La distanze di gara previste per ogni categoria sono le seguenti: 27 giri (108.1 km) per la MotoGP, 25 giri (100.1 km) per la Moto2 e e 23 giri (92.1 km) per la Moto3.


Secondo i dati forniti dalla Brembo, sono dieci le frenate complessive presenti al Circuit Ricardo Tormo. La durata della fase di frenata è di 32 secondi, pari al 36% della percorrenza del giro, mentre la lunghezza della fase di frenata è di 1250 metri, pari al 31% della percorrenza del giro. La decelerazione media è di 1.1 G. Le lunghezze delle dieci staccate sono le seguenti: 238 metri (curva 1), 155 metri (curva 2), 82 metri (curva 4), 70 metri (curva 5), 113 metri (curva 6), 186 metri (curva 8), 60 metri (curva 10), 84 metri (curva 11), 116 metri (curva 12) e 146 metri (curva 14).

Dalla linea del traguardo alla prima curva ci sono circa quattrocento metri di distanza. Le prime tre curve sono tutte verso sinistra. In fondo al rettilineo iniziale della lunghezza di 876 metri vi è la curva 1, da affrontare in terza marcia 144 km/h, il punto di frenata più impegnativo del Circuit Ricardo Tormo: secondo i tecnici della Brembo, le moto della classe regina decelerano da 325 km/h a 134 km/h nello spazio di 238 metri e nell’arco temporale di 4.3 secondi. Il carico esercitato sulla leva del freno è di 6.3 chilogrammi, la decelerazione di 1.7 G. La pressione del liquido freno raggiunge i 12 bar. Alle curva uno, segue un breve allungo che porta alla frenata della curva 2, da percorrere in seconda marcia a 72 km/h.


In uscita, vi è la curva 3 da percorrere con la medesima marcia ma alla velocità di 148 km/h, successivamente quale segue il cambio direzione della doppia destra delle curve 4 e 5. Ambedue si affrontano in seconda marcia alle rispettive velocità di percorrenza di 98 km/h e 100 km/h. In seguito vi è un altro cambio di direzione verso sinistra per la curva 6, 87 km/h in seconda, la cui trazione in uscita immette su un breve allungo che porta prima alla curva 7 nella medesima direzione della curva antecedente, 244 km/h la velocità al punto di corda in quinta marcia, e successivamente alla frenata della curva 8. Dal punto di staccata al punto di corda, le MotoGP decelerano da 247 km/h a 86 km/h passano dalla quinta alla seconda marcia.


Si tratta di una curva che i piloti affrontano come se avesse un doppio punto di corda, quindi attaccando il cordoli interno in ingresso per poi allargarsi a centro curva, per poi nuovamente chiudere la traiettoria verso l'interno per massimizzare l'uscita. La trazione in uscita porta alla chicane sinistra-destra dalle curve 9 e 10, da percorrere in terza marcia alle rispettive velocità di 160km/h e 176 km/h. In seguito, vi è verso destra la curva 11, 76 km/h in seconda marcia, alla quale segue l'accelerazione che porta alla curva 12 (3a, 126 km/h) nella medesima direzione.

Dopo vi è il cambio di direzione verso sinistra per la curva 13, da percorrere in quarta marcia a 174 km/h. Si tratta di un curvone ad ampio raggio nel quale i piloti parzializzano l'acceleratore lungo tutta la percorrenza fino ad arrivare al punto di staccata per l'ultima curva verso sinistra, la curva 14. Impostare una traiettoria ottimale per massimizzare l'uscita è di fondamentale importanza per sfruttare il lungo rettilineo del traguardo della lunghezza di 876 metri.

Condividi su:

Seguici su Facebook