Francesco Bagnaia ha ottenuto la pole position al termine delle qualifiche del GP Aragon che si sono svolte al MotorLand, sede del quindicesimo appuntamento iridato della stagione 2022. L'italiano della Ducati ufficiale ha fermato il cronometro sull'1:46.069 facendo registrare il nuovo record assoluto della pista iberica e precedendo il compagno di squadra Jack Miller ed Enea Bastianini.
In seconda fila Aleix Espargaro, che ha chiuso davanti alla Ducati Pramac Racing di Johann Zarco e alla Yamaha ufficiale di Fabio Quartararo, che ha pagato un distacco di oltre sette decimi. Settimo Marco Bezzecchi con la Ducati Mooney VR46 Racing Team, autore di un'altra prestazione rilievo in qualifica. Jorge Martin, ottavo, si è issato davanti alla Suzuki di Alex Rins e alle KTM Factory Team di Brad Binder e Miguel Oliveira.
DUCATI-ARAGON: BINOMIO PERFETTO
Così come era già emerso nell'arco della terza sessione di prove, la Ducati ha mostrato tutto il proprio potenziale sul tracciato iberico nel corso delle qualifiche. La moto della Casa di Borgo Panigale si sposa perfettamente con la caratteristiche tecniche della pista spagnola, il cui layout esalta ulteriormente il potenziale della Desmosedici GP-22 che attualmente è il riferimento prestazione della classe regina del Motomondiale.
Il circuito del MotorLand presenta curve veloci in sequenza, cambi di direzione, curve a bassa velocità di percorrenza, rettilinei dalle velocità di punta elevata e punti di frenata molto esigenti per l'impianto frenante. La moto italiana è in grado di massimizzare il grip meccanico derivato dalle coperture e fa la differenza per la stabilità del retrotreno nella fase di frenata e per il potenziale motoristico sui rettilinei tanto da essere, tracciando un parallelo con la Yamaha, ben 13 km/h più rapida della rivale nipponica.
Nei tratti guidati, in particolar modo nel secondo e terzo settore, la moto emiliana si è dimostrata veloce nelle curve ad alta velocità di percorrenza, con un avantreno molto preciso in inserimento, e stabile in frenata, dove il retrotreno segue l'avantreno in ingresso curva senza scomporsi nell'arco della fase di frenata. Aspetti tecnici che sono sinonimo di come la Desmosedici GP-22 disponga di un telaio e di un bilanciamento aerodinamico che la porta a non avere praticamente punti deboli in questo momento.
QUARTARARO MASSIMIZZA LA PERFORMANCE, KTM IN Q2
Settima posizione finale per Fabio Quartararo, nuovamente la migliore delle Yamaha. Il campione del mondo in carica ha massimizzato il potenziale della YZR-M1, ma la moto nipponica paga un disavanzo cronometrico, rispetto alla Desmosedici GP-22, superiore ai 7 decimi di secondo. Nello specifico, la differenza più ampia la si denota nell'ultimo settore che comprende il lungo rettifilo da 968 metri di lunghezza. Bagnaia è transitato a 352 km/h, Quartararo a 341 km/h, un divario di ben 11 km/h spiega i 4 decimi che la Yamaha ha pagato dalla Ducati nel quarto tratto del tracciato spagnolo.
Per la KTM si è trattata di una delle migliori qualifiche stagionale. Una performance, quella della scuderia austriaca, che non si vedeva da inizio stagione quando il sudafricano colse il secondo posto nella tappa inaugurale in Qatar a Losail e il lusitano che vinse l'appuntamento seguente in Indonesia al Mandalika. Sembrava che fosse il preludio a un annata ricca di soddisfazioni per la KTM, ma i risultati seguenti, invece, sono stati piuttosto amari. Quantomeno entrambe le RC16 sono riuscite ad accedere alla Q2, un evento che di rado si è denotato nell'arco della stagione in corso.
APRILIA DAI DUE VOLTI
Per la Casa di Noale, le qualifiche di Aragon sono state dai due volti. Se Aleix Espargaro è riuscito a chiudere in quinta posizione, Maverick Viñales è stato eliminato nella prima manche delle qualifiche non andando oltre il 16° posto finale. Una delusione cocente per lo spagnolo classe 1995 dopo le ultime cinque gare disputate al Sachsenring, Assen, Red Bull Ring, Silverstone e Misano.
Il tracciato spagnolo è costituito da curve veloci, a media velocità di percorrenza e chicane veloci. Tipologie di curve a medio e ampio raggio che evidenziano la stabilità della moto della Casa di Noale, molto precisa in inserimento all'avantreno e con un retrotreno stabile grazie al grip meccanico generato per l'ottimo utilizzo delle coperture in termini di finestra di utilizzo delle temperature. La velocità della RS-GP nelle curve a media e alta velocità di percorrenza consente ai piloti di parzializzare prima l'acceleratore in uscita guadagnando tempo una volta superato il punto di corda.
Delusione da parte di Vinales amplificata se si considera il fatto che il MotorLand sia un circuito il cui layout è congeniale alla RS-GP. Essendo composto da svariate curve veloci, così come Assen, Barcellona e Silverstone, la moto italiana non ha disatteso le aspettative tanto da essere con Aleix Espargaro la prima non Ducati alle spalle del trio ducatista che ha dominato le qualifiche.
HONDA: MARQUEZ RIENTRA COL 13° TEMPO
La notizia, alla vigilia della tappa iberica, è stata sicuramente il ritorno di Marc Marquez in sella alla sua Honda. Il pluri iridato ha bruciato le tappe del suo rientro nella classe regina del Motomondiale in seguito alla quarta operazione al braccio destro, ruotare di 30° vero l’esterno l'omero sul suo asse longitudinale, successivamente alla gara del Mugello. Il pluri titolato ha chiuso tredicesimo alle spalle della migliore delle Honda, quella Team LCR di Taakaki Nakagami.
Quattordicesimo Luca Marini con la Ducati Mooney VR46 Racing, a precedere il connazionale Fabio Di Giannantonio e Vinales. Scatteranno in settima fila anche le Honda di Alex Marquez e Pol Espargaro. Ancora in netta difficoltà Franco Morbidelli, solamente ventesimo tra WithU Yamaha di Cal Crutchlow e la KTM Tech3 di Raul Fernández. Completano lo schieramento Remy Gardner e Darryn Binder.