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F1, GP Stati Uniti 2021: guida al Circuit Of The Americas

Un tracciato caratterizzato da dislivelli, con curve veloci in sequenza e cambi di direzioni ispirati ad altre iconiche piste del Motorsport. Scopriamone le caratteristiche

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Dopo due anni, questo fine settimana la Formula Uno farà tappa al Circuit Of The Americas per il quindicesimo appuntamento iridato stagionale. L’edizione 2020 non si è disputata a causa dell’emergenza sanitaria dettata dalla pandemia Coronavirus che ha costretto gli organizzatori a cancellare l’evento. L’ultima volta che si corse sulla pista statunitense, Valtteri Bottas vinse davanti a Lewis Hamilton e Max Verstappen. Il britannico della Mercedes si laureò campione del mondo per la sesta volta in carriera. La pista che sorge ad Austin è lunga 5513 metri ed è composta da venti curve, delle quali undici a sinistra e nove a destra.
E’ stata progettata dalla ‘HKS, inc’ con la supervisione dall’architetto tedesco Hermann Tilke. I lavori per la costruzione dell’impianto iniziarono nel 2010 e vennero conclusi due anni dopo.Nel novembre 2011 ci fu una sospensione momentanea dei lavori per la realizzazione della pista a causa di una diatriba tra gli organizzatori della gara e i costruttori dell’impianto relativa alla cessione dei contratti.
Il simbolo del tracciato a stelle e strisce è la torre panoramica alta 77 metri, utilizzata come punto di riferimento del COTA, progettata dalla Mirò Rivera Architects e costruita dalla Patriot Erectors. Il layout è stato disegnato ispirandosi alle curve Maggotts, Becketts e Chappel di Silverstone, allo snake iniziale di Suzuka, all’arena del terzo settore dell’Hockenheimring e alla curva 8 di Istanbul. La prima gara ufficiale si disputò il 18 novembre 2012 in occasione del Gran Premio degli Stati Uniti di Formula Uno vinto da Lewis Hamilton con la McLaren.
Il record assoluto della pista appartiene al finnico della Mercedes, che nel 2019 fece registrare la pole position fermando il cronometro sull’1:32.085. Il miglior giro in gara è stato fatto segnare da Charles Leclerc, che nel corso dell’ultima edizione della corsa texana firmò il miglior crono in 1:36.169. La distanza di gara prevista è di 56 tornate, pari a un chilometraggio complessivo 308,405 km. I cambi di marcia sono 66 per ogni passaggio per un totale di 3696 nel corso del gran premio. Utilizzando l’onboard camera di Bottas nel corso delle qualifiche di due anni fa, analizziamo le caratteristiche della pista.
Dalla linea del traguardo alla Big Red (curva 1) ci sono 341 metri di distanza. La salita che porta dal rettilineo alla prima curva ha un dislivello di 41 metri. Curva 1 è una sinistra da percorrere in terza marcia a 94 km/h, la cui trazione in uscita porta alla sequenza di otto curve consecutive in successione, prima verso destra e poi verso sinistra: curva 2 (250 km/h, 6a marcia), curva 3 (277 km/h, 7a), curva 4 (278 km/h, 7a), curva 5 (267 km/h, 7a), curva 6 (237 km/h, 6a), curva 7 (219 km/h, 2a), curva 8 (155 km/h, 4a) e curva 9 (188 km/h, 5a).
Successivamente alla nove, la pista va nuovamente in discesa e i piloti devono affrontare la curva 10 sinistra in sesta marcia a 257 km/h prima di frenare per il tornante della curva 11, nella medesima direzione, da percorrere in seconda marcia a 81 km/h. L’accelerazione una volta sorpassato il punto di corda è di fondamentale importanza in questo punto della pista texana, dato che in seguito vi è in lungo rettilineo, della lunghezza di circa 1.2 chilometri e nel quale è possibile sfruttare la prima zona DRS della pista statunitense, in fondo vi sono le maggiori possibilità di sorpasso alla staccata della curva 12.
Secondo i dati Brembo questo è il punto di frenata più impegnativo del Circuit Of The Americas. I piloti decelerano da 332 km/h a 95 km/h nello spazio di frenata di 120 metri. Il tempo impiegato è di 2,38 secondi e il carico massimo esercitato sul pedale del freno è di 138 kg. La decelerazione è di 5,6 G e la potenza frenante è di 2880 kW. Alla dodici, segue la doppia destra delle curve 13 e 14, ambedue da affrontare in terza marcia alle rispettive velocità di 99 km/h e 180 km/h, e il successivo cambio di direzione per la curva 15, da percorrere in terza marcia a 86 km/h.
In seguito, vi sono tre curve verso destra da fare in settima marcia pieno: curva 16 (246 km/h), curva 17 (254 km/h) e curva 18 (269 km/h). Successivamente alla diciotto, vi è la doppia sinistra delle ultime due curve del tracciato. Curva 19 si affronta in quinta marcia alla velocità di percorrenza di 211 km/h, alla quale segue la curva 20, si fa in terza a 102 km/h, che immette sul rettifilo del traguardo dove è possibile usufruire della seconda zona DRS della pista nordamericana.

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