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Formula1: Rosberg vince e allunga le mani sul titolo

L'analisi sintetica dell'ultimo Gp. Hamilton nervoso e terzo mentre la Ferrari mette in pista una strategia poco convincente

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SUZUKA (GIAPPONE) – Sul circuito storico nipponico Nico Rosberg torna alla vittoria avvicinandosi sempre più al titolo iridato 2016. Un week-end impeccabile quello del tedesco che, alla guida della sua Mercedes, ha tagliato il traguardo davanti ad un Max Verstappen (Red Bull) combattivo e determinato che ha preceduto un Lewis Hamilton il quale, lentamente, sta vedendosi scivolare il titolo dalle mani.

Con la situazione  attuale Rosberg si porta a +33 nei confronti del compagno di squadra, insoddisfatto delle prestazioni della sua vettura che stenta a tenere il passo degli altri. A gestire i punteggi in ottica mondiale Ã¨ stato proprio Verstappen, il ragazzo terribile della Red Bull, che porta a termine una gara magistrale visti i propri mezzi senza subire il peso psicologico dei due campioni intorno a sé.

HAMILTON E LA GESTIONE DELLA SITUAZIONE – Un’eresia per il campione in carica arrivare alle spalle del compagno di squadra, cosa che non gli accadeva da quando al volante dell’altra Mercedes c’era Alonso, finito anch’egli in posizioni che di certo non gli competono.  Ma torniamo all’inglese: brutta partenza per lui allo start che gli costa secondi e posizioni preziose; situazione che non migliora nel corso della gara quando si trova a lottare per tentare un disperato recupero. Insomma il campione sembra non essere a proprio agio con la situazione attuale e nonostante la sua caparbietà non riesce ad uscire da questo ampasse fermandosi a -33 punti in classifica generale.

SITUAZIONE FERRARI – Con la gara di ieri la vera sconfitta della stagione probabilmente è la Ferrari che, a questo punto, si è allontanata troppo anche dalla seconda piazza del mondiale costruttori occupata dalla Red Bull. Partenza non delle migliori per entrambi i piloti del Cavallino penalizzati l’uno di tre posizioni per l’incidente della scorsa settimana (Vettel) e l’altro per la sostituzione del cambio (Raikkonen).

Strana poi la strategia adottata soprattutto per il pilota tedesco. Infatti, dopo il primo pit stop, gli strateghi Ferrari hanno deciso di lasciare in pista, più a lungo del necessario, il campione tedesco andando ad accorciare un terzo stin che avrebbe dovuto segnare la possibilità di trovare il podio. Al contrario, cercando di sfruttare la seconda sosta di Hamilton per sopravanzarlo il tedesco ha ritardato l'ingresso ai box e, nonostante i giri veloci e la vettura che gradualmente cominciava a prendere il ritmo, Vettel non è riuscito nell'intento.

Il rischio preso dagli uomini in rosso si è rivelato, dunque, essere per lo più un azzardo visto che Vettel, anche uscendo dalla pit lane appaiato all'inglese, non è riuscito nell’intento di tenere stretta la terza posizione non riuscendo a ribattere in modo autorevole alla Mercedes di Hamilton. Interessante l’analisi che propone la Gazzetta dello Sport affermando che, ciononostante, nel momento del bisogno Vettel si sia dimostrato presente creando un ottimo zoccolo duro dal quale ripartire.

L’ORDINE DI ARRIVO – Ai piedi del podio, come detto composto nell’ordine da Rosberg, Verstappen e Hamilton, hanno tagliato il traguardo Vettel, seguito da Raikkonen e Ricciardo – quest’ultimo in difficoltà durante tutto il week-end senza riuscire minimamente a pensare di poter replicare, o quantomeno avvicinarsi, allo splendido risultato ottenuto in Malesia. Chiudono invece la top ten Perez, Hulkenberg, Massa e Bottas, autori di spettacolari duelli per gli ultimi punti a disposizione. Male intanto Alonso che non va oltre la sedicesima piazza, ben lontano dai lidi assolati che, in passato, erano di suo appannaggio, così come il compagno di squadra Button giunto due posizioni alle sue spalle.

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