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Vettel campione del mondo

In India, successo RedBull

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In India, sul Buddh International Circuit, Sebastian Vettel, sin dal cinquantanovesimo giro, inizia ad andare un pelo più piano, riflettendo un attimo, guardando dritto il traguardo, elaborando il concetto di “Campione del mondo” per la quarta volta.
Sì, perché oggi, con tre gare d’anticipo, il tedesco della RedBull è entrato nella storia della formula1, accanto a Fangio e Schumacher e, facendo girare la sua monoposto, fermandola al centro del rettilineo e scendendo dall’automobile, è corso a prendersi le sue soddisfazioni, felice come mai.
Oltretutto, è corso sul podio, a sentire l’inno tedesco, sullo scalino centrale, sullo scalino più alto, accanto a Rosberg e Grosjean, autori del secondo e terzo posto, l’uno (dopo una gara di attacchi e sorpassi), l’altro (un Grosjean in formissima), autore di una splendida gara con solamente una sosta ai box, contrariamente alle strategie degli altri piloti.
Una gara che ha regalato brividi, attesa e, soprattutto, speranze.
Una gara che non ha annoiato mai, una gara che, già dalla partenza, ha promesso di essere indimenticabile per alcuni, disperata per altri: una partenza maledetta per Fernando, il quale, dopo un buono spunto, è stato coinvolto in un contatto, poiché Webber, scontrandosi con Raikkonen, lo ha tamponato, causando un danno all’alettone anteriore.
E per Fernando, sin dal primo giro, la gara è stata tutta in salita, con sorpassi e risorpassi, con l’addio ufficiale al mondiale e, soprattutto, con una rabbia disumana dentro, lui, che la rabbia, solitamente, la usa a produzione delle sue gare più belle.
Partenza, insomma, che si è rivelata un vero disastro per Fernando e che, invece, ha elevato Massa fino alle alte vette delle migliori prestazioni annuali: Felipe, infatti, è scattato benissimo e, pur partendo dalla quinta casella, con una pulizia incontenibile, ha sorpassato Hamilton e Rosberg in un solo attacco e si è ritrovato secondo, francobollato a Vettel.
Ha continuato con la sua performance stupefacente ed è stato, per due giri, leader indiscusso (per giunta con un certo margine), finchè è stato richiamato ai box e, ufficialmente, ha chiuso la gara in quarta posizione, dopo un bel battagliare con le due Lotus di Raikkonen e Grosjean.
Ferrari in profonda crisi, col pilota in lizza che, chiudendo undicesimo, non va a punti e Ferrari in crisi anche nel vedere che Massa dagli spunti, nonostante tutto, ottimi, ha ormai fatto le valigie, lasciando campo libero ad un Kimi Raikkonen che oggi ha chiuso settimo.
Se la Ferrari è in crisi, la Redbull, nonostante la felicità che caratterizza questo giorno, è anche vero che ha visto dal muretto il ritiro di Mark Webber ed è anche vero che la sosta dell’australiano, incredulo di quello “Stop car” per problemi al cambio, è stata poco chiara e, forse, non nitida il giusto.
Ma è festa del podio e, nonostante il mondiale sia già stato afferrato, si aspetta con gioia Abu Dhabi, col suo Yas Marina Circuit, nel quale riempire gli occhi di cristallo e meraviglie.

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