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Posticipo serie A, Napoli frena e la Juve ringrazia

Solo 1-1 al “San Paolo” col Milan

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Delusione Napoli.

Mezza delusione. Perché il match clou di ieri sera (fischio d’inizio ore 21.00) a Fuorigrotta già profumava di nuovi appassionanti ribaltoni in testa. E invece è finita allo stesso modo delle gare meno vibranti di questa XXVI giornata ormai andata in archivio: come Torino-Carpi, come Frosinone-Lazio e (diciamolo pure) come Bologna-Juventus. Solo con due gol in più: per la precisione, si è trattato di un fulmineo botta-e-risposta tra Insigne, che firmava il vantaggio partenopeo al 39’, e Giacomo Bonaventura, che riequilibrava per i rossoneri milanisti appena cinque minuti dopo (44’).

Eppure il Napoli, per tutto l’arco dei 90 minuti, è sembrato tutt’altro che una squadra bloccata, e dall’altra parte il Milan, con la smagliante forma-Europa League che si ritrova di questi tempi,  non era certo arrivato ai piedi del Vesuvio per erigere le barricate.  Insomma, i presupposti perché fosse una gara decisiva, stravolgente, c’erano tutti; ma, vuoi perché la mefistofelica Juventus per l’ennesima volta è riuscita a imporre alla dea Fortuna una benda bianconera, vuoi perché la destra  (seppur manciniana) Inter è riuscita a orientarne l’indice in modo che punti verso Appiano Gentile, alla fine al “San Paolo” non si è deciso nulla.

O meglio, si è ribadito quanto i verdetti di una settimana fa avevano già delineato. Il distacco tra capolista (Juventus) vice-capolista (naturalmente il Napoli) resta sempre di un punto (sono 58 quelli della Juve, 57 quelli degli azzurri). Un po’ peggio va al Milan, che ora si ritrova due punti in più da recuperare ai cugini interisti, nella corsa per soffiar loro il quinto posto. Erano due, le lunghezze di svantaggio, ora sono quattro, alla luce del fatto che i nerazzurri hanno 48 punti, il Diavolo invece 44.  

Nonostante tutto, lo abbiamo già detto, lo spettacolo al “San Paolo” non è mancato. A far da contorno ai due gol c’è stato un arrembante Niang (Milan), pericoloso sia in apertura, al 7’, che all’85’; il palo di Mertens per i padroni di casa al 67’ e, sempre sul fronte partenopeo, i tre quasi gol di Higuain al 19’, 30’ e 36’, che diventano quattro con quello di Callejon al 35’; quindi, nei minuti finali, le conclusioni a colpo sicuro di Honda (Milan) ed El Kaddouri (Napoli), rispettivamente all’89’ e al 91’.  E ci si è messo anche Sarri, il tecnico vesuviano, che al 74’ con le sue proteste si è guadagnato l’espulsione

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