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Star Wars invade Twitter con citazioni e frasi tratte dalla saga

Scoperti 350mila account, lagati da un botnet, che twittano solo frasi dei libri della saga

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TECNOLOGIA – E’ una dura battaglia quella che ogni giorno si combatte on line sui diversi social network. Ma cosa accade se ci troviamo catapultati nell’esercito dell’Impero o con i Jedi leggendo le loro frasi direttamente su Twitter?

Un gruppo di informatici della University College di Londra hanno scoperto un botnet – una rete di dispositivi infettati da un malware – che impone a circa 350mila account di twittare esclusivamente frasi citate dai libri appartenenti alla saga di Guerre Stellari.

A renderlo noto è stato il sito di dedicato alla tecnologia Wired che ha analizzato lo studio dei ricercatori inglesi. Gli studiosi, infatti, mentre studiavano un campione preso dalla rete e pari all’1% degli utenti del social ‘sintetico’ e osservando quindi circa 6 milioni di account in lingua inglese scoprendo che i profili avevano in comune una strana localizzazione sul ‘mappamondo’.

Il professor Shi Zhou e il suo assistente, il ricercatore Juan Guzman Echeverria, hanno scoperto che la maggioranza di questi era localizzata all’interno di aree ben definite e troppo uniformi tra loro, che andavano a coprire l’Europa, il Nord Africa e il Nord America passando anche per il centro dell’oceano o nel bel mezzo del deserto facendo pensare che fossero dei falsi profili.

L’intuizione si è poi rivelata essere giusta visto che, durante il controllo manuale, gli stessi ricercatori si sono accorti che tutti i profili analizzati si impegnavano a twittare solo ed esclusivamente frasi legate a Star Wars non sempre però esatte, visto che molte delle citazioni provenienti dagli undici libri spesso erano sbagliate.

Ultimo campanello d’allarme è stato rappresentato dal fatto che tutti questi account fossero stati creati in un periodo ben preciso, tra il giugno e il luglio del 2013, twittando non più di undici volte.

Infine si è cercato di capire la motivazione di questi movimenti visto che comunque se si trattasse di un esperimento – secondo ricercatori americani – sarebbe di una dimensione così tanto ampia che un simile botnet darebbe m odo di capire con quale facilità i social possano essere manipolati.

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