Partenza anticipata.
Ė quella dell’aereo Solar Impulse 2, che nella notte del 16 luglio ha lasciato, appunto, anzitempo l’aeroporto del Cairo per intraprendere la diciassettesima e ultima tappa del suo lungo viaggio intorno al mondo, iniziato nel 2015 da Abu Dhabi.
Come tutti i grandi viaggi intorno al mondo (Phileas Fogg docet, insieme a tantissimi altri), anche quello del SI 2 è in sostanza un’esperienza-poliptoto: si parte da un dato punto per tornare a quello stesso punto. Quindi, nel nostro caso, proprio nella capitale degli Emirati Arabi, la città della Corniche e degli oltre 20 parchi pubblici con più di 630.000 abitanti. L’arrivo è fissato – salvo imprevisti – per domani, mercoledì 20 luglio.
Quel che c’è di storico nell’impresa del Solar Impulse 2 sta, in realtà , nelle caratteristiche tecniche del protagonista di tale impresa. Si tratta infatti del primo velivolo ad energia solare – il primo in assoluto – a compierla.
Progettato a partire dal 2003 dal Politecnico di Losanna con in prima fila l’aviatore Bertrand Piccard (nipote dell’esploratore Auguste), e il collega André Borschberg, il SI2 è alimentato interamente da celle fotovoltaiche, 17.000 in tutto, collocate su entrambe le ali.
Dopo aver solcato dall’alto Pacifico e Atlantico, il velivolo, finito il viaggio, avrà compiuto rotte per 35.000 chilometri. Sin dall’inizio l’intenzione dichiarata di Piccard era quella di ripetere, col SI2, il giro del mondo non-stop che egli stesso aveva compiuto a bordo di un pallone aerostatico alla fine dello scorso millennio.
Errata corrige (aggiorniamo il pezzo addì 26 luglio): per un malanno improvviso di Piccard, il decollo dal Cairo di cui parlavamo al'inizio, contrariamente a quanto indicavano le agenzie, non è avvenuto nella data che abbiamo fornito. Il velivolo si è trattenuto in Egitto fino al 24 luglio, e proprio nella notte di domenica si è alzato nuovamente in volo per l'ultimo viaggio: alle 7.35 di oggi, ora italiana, esso è finalmente arrivato ad Abu Dhabi.