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Non fidiamoci delle creme solari

L’invito alla cautela arriva dal dottor Lorenzo Borgognoni dermatologo

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Lorenzo Borgognoni dirige il Centro di riferimento regionale sul melanoma dell’Azienda sanitaria di Firenze. 
«La protezione totale dai raggi ultravioletti – dice – non esiste, per cui non basta mettersi la crema, ci vuole prudenza». Il sole, spiega, non va né divinizzato né demonizzato. Ha effetti benefici sull’umore, attiva la vitamina D che permette l’assorbimento del calcio, ed ha anche effetti terapeutici su alcune dermatiti. «Ma ci vuole misura – aggiunge –, soprattutto per chi ha la pelle chiara. Bisogna assolutamente evitare le scottature, in particolar modo in giovane età. Dunque esposizione limitata, non nelle ore centrali, fra le 12 e le 16, non per molto tempo. Proteggersi con occhiali, cappelli, magliette e usare creme solari protettive, ma non per stare di più sotto la “canicola”».

La maggior parte dei dati e degli studi epidemiologici indica che il melanoma è correlato proprio ad una esposizione al sole di tipo ”intenso e intermittente”. Soprattutto le ustioni solari, in particolare nell’infanzia e in gioventù, aumentano di due volte il rischio di melanoma. Anche lampade e lettini solari richiedono cautela: i dati indicano che l’esposizione ai raggi UV artificiali per più di 10 sedute all’anno aumenta di circa 2 volte e mezzo il rischio di melanoma in donne inferiori a 40 anni di età.
Un problema di salute da non prendere sottogamba se si considera che in Italia ogni anno vengono diagnosticati circa 9.000 nuovi casi di melanoma cutaneo. In Toscana attualmente vengono rilevati 18 casi ogni 100.000 residenti: erano 15-16 nel 2000 e 7 negli anni 90.

«In Europa – spiega il dottor Borgognoni – l’incidenza del melanoma è raddoppiata ogni 12-15 anni, tanto che si è parlato di “epidemia di melanoma”. C’è un incremento annuo del tasso di incidenza stimato intorno al 3-7% nelle popolazioni di razza caucasica, il tasso di mortalità è sostanzialmente stabile anche se in Italia è segnalato un aumento nel sesso maschile».

Nella fascia di età fra i 20 e i 44 anni, secondo il Registro toscano tumori, il melanoma è il secondo tumore come incidenza dopo quello alla mammella tra le donne e al testicolo negli uomini. Oltre alle ustioni solari, il melanoma è correlato spesso all’alto numero di nei, a carnagione, capelli, occhi chiari, all’avere una storia personale o familiare di melanoma. Perciò questi individui dovranno controllarsi di più.

Oltre al melanoma esistono altri 80 tipi di tumore che possono colpire la cute, alcuni molto frequenti, ma che fortunatamente nella grande maggioranza dei casi non si propagano in sedi diverse da quelle in cui sono insorti. Tuttavia, soprattutto se non trattati precocemente, possono spesso avere conseguenze funzionali ed estetiche, in specie se insorgono su un labbro, nel naso o su una palpebra. Per tutti i tumori della pelle è importante la diagnosi precoce, quando sono piccoli e facilmente aggredibili. Nei, macchie, noduli che cambiano vanno fatti valutare dal proprio medico curante che, se lo riterrà indicato, invierà a visita medica specialistica.

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