Sappiamo tutti che l’acqua è vita, che l’acqua (dal latino aqua) è il composto chimico fondamentale di ogni organismo vivente, uomo compreso; ad essa è dovuta anche la stessa origine della vita sul nostro pianeta ed è inoltre indispensabile anche nell’uso civile, agricolo ed industriale; l’uomo ha riconosciuto sin da tempi antichissimi la sua importanza, identificandola come uno dei principali elementi costitutivi dell’universo e attribuendole un profondo valore simbolico nelle principali religioni.
Oggi abbiamo una miriadi di acque differenti, dalle potabili alle non potabili, alle mineralizzate eccetera; ma quando è importante oggi leggere l’etichetta dell’acqua che beviamo? Molto, anche se è difficile orientarsi nella scelta delle numerose acque minerali presenti in commercio.
Tra i fattori più importanti da controllare è il RESIDUO FISSO; questo dato, riportato sull’etichetta delle acque minerali con il termine “residuo fisso a 180°C”, ci dà una stima del loro contenuto in sali minerali. Più questo valore è elevato e più sali sono disciolti in un litro. Tale dato si ottiene portando l’acqua ad una temperatura di 180°C; ciò che rimane dopo la completa evaporazione, e cioè la parte solida dell’acqua, rappresenta il residuo fisso.
Poi abbiamo il pH, riportato sull’etichetta delle acque minerali con il termine “pH alla temperatura dell’acqua di sorgente”, che ci dà una stima della loro acidità. Il pH si esprime attraverso una scala che va da 0 (massima acidità) a 14 (massima basicità); il punto intermedio, 7, definisce la condizione di neutralità ed è dato dall’acqua distillata. Il pH delle acque minerali naturali è generalmente compreso tra 6,5 e 8,0.
Successivamente nell’etichetta possiamo individuare la CONDUCIBILITA’ ELETTRICA; questo dato è riportato sull’etichetta delle acque minerali con il termine “conducibilità elettrica specifica a 20°C”. Tale valore cresce con l’aumentare delle sostanze minerali disciolte. Pertanto, maggiore sarà la conducibilità elettrica e maggiore sarà il contenuto minerale. E’ facile verificare la proporzionalità tra residuo fisso e conducibilità poiché entrambi i dati dipendono dal contenuto minerale. La maggior parte delle acque minerali commercializzate presenta conducibilità elettrica compresa fra 100 e 700 µS/cm.
La DUREZZA di un’acqua minerale invece si esprime in gradi francesi (°F) e ci dà una stima della presenza di calcio e magnesio. Più questo valore è alto e più l’acqua è considerata calcarea. Non esiste un valore limite per la durezza delle acque minerali.
Infine abbiamo i NITRATI un parametro molto importante da considerare, soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione di neonati e bambini. I nitrati sono sostanze presenti normalmente in concentrazioni minime e non pericolose. Tuttavia il massiccio impiego di fertilizzanti in agricoltura, può causare la penetrazione nel terreno di questi ed altri composti azotati, con conseguente inquinamento delle falde acquifere. Se assunti in eccesso i nitrati possono seriamente ostacolare il trasporto di ossigeno nel sangue, con conseguenze pericolose soprattutto per i neonati. Per questo motivo nelle acque minerali sono previsti due differenti limiti di dosaggio:
45 mg/L nelle ordinarie acque minerali;
10 mg/L in quelle destinate all’infanzia.
In ogni caso per i bambini, si raccomanda di non superare il valore di 25 mg di nitrati per litro.
Qualche dato sull’Acqua minerale:
250 L consumo medio quotidiano di acqua per usi domestici di ogni cittadino italiano;
Oltre 90% la percentuale di acqua contenuta in alcune verdure (lattuga, cetrioli, zucchine, pomodori, carote, ecc.);
80% la percentuale di acqua corporea nel bambino;
71% la percentuale della superficie terrestre occupata dalle acque;
60% la percentuale di acqua corporea nell’adulto;
45% la percentuale di acqua corporea nell’anziano;
5% la differenza, in termini percentuali, tra l’acqua corporea femminile e quella maschile;
3% la soglia di disidratazione oltre la quale si può sconfinare nella patologia (colpo di calore, difficoltà di contrazione muscolare, collasso).