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Martina: Vinitaly capitale della nuova politica agricola comune

Presentata l'edizione numero 51 della rassegna: debuttano Giappone, Andorra e Kosovo

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Vinitaly 2017 sarà la capitale della nuova Politica agricola comune, occasione imperdibile per riscrivere le linee a sessant’anni dai Trattati di Roma costitutivi della Comunità economica europea, con la presenza del commissario europeo per l’agricoltura Phil Hogan. Chiediamo quindi in particolare all’esperienza vitivinicola italiana di essere protagonista di questa riflessione. A Verona porteremo il Testo Unico del Vino; daremo spazio alla discussione presentando il primo pacchetto attuativo. Anche sul registro vinicolo digitale, la sfida è decisiva e va seguita con grande attenzione nelle prossime fasi. E’ un cambio di prospettiva che dovrà essere un processo collettivo”. Così il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina intervenendo oggi a Roma alla conferenza stampa di presentazione di Vinitaly, la più importante rassegna internazionale dedicata a vino e distillati che si terrà a Verona dal 9 al 12 aprile prossimi.

All'incontro con i giornalisti erano presenti tra gli altri il sindaco di Verona Flavio Tosi, il brand manager Wine&Food di Veronafiere Gianni Bruno, il managing director di Vinitaly International Stevie Kim, il direttore scientifico di Vinitaly International Academy Ian D’Agata, il vice presidente Uiv Ernesto Abbona, la responsabile area vini di Federvini Isabella Marinucci e il presidente Assoenologi Riccardo Cotarella. Per l’edizione numero 51 sono già 2mila i nuovi buyer esteri registrati. I nuovi arrivi provengono in particolare da USA, Cina, Hong Kong, Australia, Canada, Francia, Danimarca, Belgio, Germania, Giappone, Svizzera, Norvegia, Svezia, Russia e Regno Unito che nonostante l’imminente Brexit aggiunge all’elenco 100 nuovi buyer: in aumento le presenze anche da Taiwan e Brasile. Inoltre, sono già 5mila gli incontri b2b fissati nelle agende degli operatori esteri selezionati dalle attività di incoming congiunte. Oltre 4.120 le aziende espositrici, a cui si sommano le 291 di Sol&Agrifood e le 200 di Enolitech. Il focus commerciale è saldamente e naturalmente puntato sui due grandi mercati di Stati Uniti e Cina.

Confermate le tradizionali aree tematiche del salone: Vinitaly Bio, sul mondo del biologico certificato, ViViT dedicato ai vini artigianali e VinInternational, spazio che raggruppa la gran parte dei produttori esteri di Vinitaly. Torna anche il prestigioso programma di degustazioni della VIA-Vinitaly International Academy e della rassegna Tasting Ex…Press. Da quest’anno poi partirà un progetto sperimentale di innovazione digitale e dei servizi collegati per l’internazionalizzazione delle imprese. “Per raggiungere questi obiettivi – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere - ci stiamo attrezzando anche dal punto di vista tecnologico. Infatti, inauguriamo un progetto pilota di digital transformation che coinvolgerà alcune migliaia di buyer esteri, durante il quale saranno sperimentate soluzioni 4.0”.

Tutti elementi che rendono sempre più attrattivo l’appuntamento anche per le aziende straniere le quali incrementano significativamente la loro presenza nel padiglione Vininternational, a cui si aggiunge il debutto assoluto di Giappone, Andorra e Kosovo. Continua infine lo sviluppo parallelo anche del fuori salone di Vinitaly and the City. Oltre al centro storico di Verona quest’anno sarà coinvolta anche Bardolino sul lago di Garda.

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