Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

La povertà accorcia la vita di due anni

Secondo uno studio finanziato dalla commissione Europea un basso stato sociale è letale quanto una malattia grave

Condividi su:

La povertà accorcia la vita. E' la conclusione di uno studio pubblicato su Lancet  condotta da Lifepath, un progetto finanziato dalla Commissione europea . Secondo lo studio condizioni un basso stato economico può essere letale quanto il diabete avere  o condurre una vita sedentaria, associati rispettivamente alla perdita di 4,8 anni di vita, 3,9 e 2,4.

"Ci siamo sorpresi quando abbiamo scoperto che vivere in condizioni sociali ed economiche povere può costare caro quanto altri potenti fattori di rischio come il fumo, l'obesità e l'ipertensione - commenta Silvia Stringhini, ricercatrice all'University Hospital di Losanna, in Svizzera, e coordinatrice dello studio -. Queste circostanze possono essere modificate con interventi politici e sociali mirati, per questo dovrebbero essere incluse fra i fattori di rischio su cui si concentrano le strategie globali di salute pubblica".

"E' noto che educazione, reddito e lavoro possono influire sulla salute, ma pochi studi avevano cercato di valutare quale fosse il peso effettivo di questi fattori. Per questo abbiamo deciso di confrontare l'impatto dello status socioeconomico sulla salute mettendolo a confronto con quello di sei fra i principali fattori di rischio", spiega Mika Kivimaki, professore all'University College London e co-autore dello studio Lo status socioeconomico è importante perché include l'esposizione a diverse circostanze e comportamenti potenzialmente dannosi, che non si limitano ai classici fattori di rischio come fumo e obesità, su cui si concentrano le politiche sanitarie", conclude Paolo Vineis, professore all'Imperial College London e coordinatore di Lifepath. L'obiettivo è "fornire accurate prove scientifiche a istituzioni sanitare e decisori politici, che a loro volta potranno migliorare l'efficacia delle loro strategie di intervento sulla salute pubblica".

Condividi su:

Seguici su Facebook