Il micologo pugliese Andrea Di Benedetto, da anni, cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla qualità del grano duro importato in italia dal Canada. Grano che contiene micotossine come il glifosato e Deossinivalenolo , in grado di creare seri problemi gastrici e di salute in generale. Questo accade perché si coltiva grano là dove non andrebbe coltivato per profitto. Non andrebbe coltivato perché non ci sono le giuste condizioni climatiche , ossia sole abbastanza forte da distruggere le micotossine come invece accade nei paesi mediterranei . Considerazione che il Canada non fa anche perché pensa poi bene di esportare via mare i suoi rifiuti tossi in Europa
Grano che in Canada non si può dare neppure alle bestie arriva qui in Europa, poiché il limite di questa micotossina a è stato fissato a 1750ppb”.
Il problema è chiaramente europeo ma tocca noi italiani da vicino perché un italiano del sud mangia ogni anno nelle sue più svariate forme 130 chilogrammi di derivati del grano contenenti a questo punto DON perché il grano canadese viene miscelato con i nostri grani duri del Sud Italia che hanno un contenuto di DON pari a zero e dal quale si producono: pasta, pane, pizze, dolci ecc.
Facile capire come siano in costante aumento le patologie quali: Morbo di Crohn, Parkinson, Autismo e altre patologie autoimmuni e la Gluten sensitivity, scambiata per Celiachia. la Gluten sensitivity” non è allergia al glutine ma semplicemente ovvia reazione all’ingerimento della micotossina Don che provoca una sorta di allargamento delle ‘giunture serrate’ a livello dei villi intestinali. In condizioni normali i villi intestinali non assorbono il glutine. Sintomi che vengono scambiati per celiachia.
Al problema per la nostra salute si aggiunge quello economico: a causa delle importazioni nel sud Italia sono stati lasciati a loro stessi 600 mila ettari di seminativi.
Andrea Di Benedetto non mangia più pasta dei grandi marchi e neppure il pane, altro alimento ancora più a rischio perché sottoposto a minori controlli e nel quale passa di tutto e conclude rivelando che dietro questa i rifiuti speciali trasformati in pane e pasta c’è Un giro di affari di circa 40 miliardi di Euro all’anno.