Il decreto Boschi al senato è passato e Matteo Renzi blinda la parte approvata in conformità a Montecitorio per permettere una discussione su alcuni punti già modificati proprio nel passaggio alla Camera, rispetto alla prima lettura a Palazzo Madama. C’è la possibilità che sia modificato il comma 5 dell'articolo 2. Così che membri del nuovo Senato siano scelti tra i consiglieri regionali più votati o da un apposito listino, altre modifiche sarebbero possibili su alcune funzioni della "Camera delle autonomie" e sull'elezione dei giudici della Corte Costituzionale.
I tempi che si vogliono rispettare sono questi: approvazione del Ddl al Senato entro ottobre, secondo passaggio alla Camera a gennaio, referendum entro l'autunno 2016.
La minoranza Pd ieri ha ribadito di di voler mantenere i propri emendamenti all'articolo 2. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha tuonato: "Non si possono relegare le istituzioni in un museo" replicando al premier dopo che organi di stampa hanno attribuito alcune dichiarazioni al presidente del Consiglio sull'intenzione di abolire il Senato nel caso venissero ammessi dalla Presidenza gli emendamenti all'articolo 2 del ddl Boschi. Dichiarazione che è stata subito prontamente smentita.