Domani sette regioni al voto e più di 21 milioni di elettori alle urne. Ieri i leader in piazza per gli ultimi discorsi alla folla. Matteo Renzi chiarisce da Firenze che un segretario non si cambia in base ai risultati delle elezioni regionali.
Beppe Grillo dichiara che gli impresentabili in Italia ci sono sempre stati ” Da 30 anni. Nel 2005 in Parlamento ce ne erano 25 passati in giudicato ma non siamo mai riusciti a fare pubblicare i nomi sui giornali. Non è cambiato nulla". Il leader del Movimento 5 stelle da Genova, prosegue senza pietà "A me fa impazzire il 'ritardato morale' che vende illusioni e tranquillità. Va in tv e quando due bisticciano, lui gode, poi sta zitto e tranquillizza. Lui dice: 'noi siamo per il fare non per distruggere, noi facciamo e gli altri distruggono'. La sua pochezza viene presa per profondità".
Silvio Berlusconi spera ancora nella rinascita del centrodestra apre alla Lega Nord e ribadisce la convinzione che Matteo Salvini farà parte della grande casa dei moderati guidati da una leader che non sarà lui in quanto si designa solo "capo nobile della destra".
Per Salvini la partita si gioca tra Veneto e Stato e si tratta di un vero e proprio referendum "Gridate Zaia, Zaia, e fatelo arrivare alle orecchie di chi sta in comune". Salvini ha lanciato l’ultima stoccata all’ex compagno di partito e sindaco di Verona Flavio Tosi che ha lasciato il Carroccio e corre in proprio “Non dimentico ciò che a Verona grazie alla Lega si è fatto di buono. Grazie a chi ha governato la città, Verona si è salvata ed è cambiata da così a così. Mi mette tristezza invece chi per cinque anni ha detto che Zaia era un grande governatore e adesso ha scelto Alfano". "