Dopo le elezioni europee, l'Italia si presenta al G7 "con il governo più forte di tutti", perché dagli italiani è arrivato un messaggio: "Andate avanti, se possibile con maggiore determinazione". Giorgia Meloni si presenta alle due in punto all'Hotel Parco dei Principi, sede del quartier generale di Fratelli d'Italia, per brindare al risultato del voto, dopo aver seguito lo spoglio da casa, insieme alla sorella Arianna. L'esito del voto ha incoronato il suo partito con quasi il 29% dei consensi, migliorando lo 'score' delle politiche del 2022.
Per la premier e leader di Fratelli d'Italia, questa è stata una notte addirittura "più bella" di quella di due anni fa, dice alla platea di giornalisti e parlamentari - questi ultimi hanno accolto l'ingresso di Meloni cantando "Il cielo è sempre più blu" di Rino Gaetano, ormai canzone talismano insieme al brano "A mano a mano", onnipresente nelle playlist di Fdi. Per Meloni il voto dell'8 e 9 giugno ha un valore "enorme" perché "in questi quasi due anni abbiamo fatto scelte difficili in un tempo nel quale non c'erano soldi da gettare al vento, per fare campagna elettorale. C'era bisogno di dire la verità e di fare quello che era giusto da fare per l'Italia, non per il partito".
Meloni si dice "orgogliosa" del risultato ottenuto dalla sua forza politica, ma esprime soddisfazione anche per la performance degli alleati Forza Italia e Lega, che la premier ringrazia: "Sono orgogliosa del fatto che la maggioranza che governa questa nazione sia riuscita a crescere insieme". L'esito del voto rafforza il suo esecutivo in Europa, in una tornata elettorale che ha visto i governi di Francia e Germania uscire indeboliti dalle urne a fronte di un'avanzata delle destre. E lo sguardo di Meloni è proiettato ai prossimi, imminenti appuntamenti internazionali: "Sono fiera che questa nazione si presenti al G7, in Europa, con il governo più forte di tutti. Questa è una cosa che non è accaduta in passato, accade oggi. E' una soddisfazione e anche una grande responsabilità . Noi dobbiamo esserne consapevoli".
Per l'inquilina di Palazzo Chigi le europee ridisegnano la geografia politica italiana, enfatizzando la dicotomia tra centrodestra e centrosinistra, ovvero il confronto tra lei e la sfidante che la stessa Meloni si è 'scelta' in questa campagna elettorale, la segretaria del Pd Elly Schlein: "Mi pare che il sistema italiano stia diventando di nuovo bipolare - osserva ancora Meloni - è una buona notizia perché in un sistema bipolare ci sono visioni del mondo distinte e contrapposte che si confrontano e sulle quali si chiede ai cittadini da che parte stare. Oggi i cittadini ci hanno detto che stanno dalla nostra parte e noi dobbiamo essere capaci di cogliere il significato di quel messaggio". E proprio alla leader dem è dedicata la chiosa del discorso di Meloni, che dopo l'inno nazionale prende di nuovo il microfono per citare, ironicamente, la frase pronunciata da Schlein dopo la vittoria alle primarie democratiche: "Comunque, nel caso nostro, ci hanno visto arrivare ma non sono stati in grado di fermarci...".
La sfida per il partito di Meloni è quella che porterà alla costruzione della prossima maggioranza europea e alla nascita della futura commissione Ue. "L'obiettivo è mettere la sinistra fuori dalla maggioranza" in Europa replicando, così, il modello italiano di centrodestra anche nella Ue, la linea ribadita da Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fdi. Non passano inosservati, nel grande salone dell'Hotel dove è riunito lo stato maggiore di Fratelli d'Italia - presenti, tra gli altri, esponenti del governo come Francesco Lollobrigida, Orazio Schillaci e Maurizio Leo, parlamentari nazionali ed eurodeputati, come Nicola Procaccini - l'exploit di Marine Le Pen in Francia e dell'Afd in Germania. Procaccini, che è copresidente del gruppo dei Conservatori e riformisti europei, parla di "terremoto" in Francia e di chiaro "spostamento a destra" anche in Germania, con i governi di Macron e Scholz "in crisi".
La domanda che più volte rimbalza al comitato di Fdi è se l'esito del voto (con il sorpasso di Forza Italia ai danni della Lega di Matteo Salvini) possa avere delle ricadute sul governo. La risposta, in coro, è no: per il governo "non credo che cambi" la situazione "perché il governo è basato sui numeri di settembre 2022", l'opinione di Lucio Malan, presidente dei senatori di Fdi. La coalizione di centrodestra "cresce tutta. Il centrodestra nel suo insieme - afferma invece Donzelli - prende una percentuale più alta rispetto alle scorse elezioni politiche. Non ci mettiamo a fare questi ragionamenti perché a noi interessa che cresca tutto il centrodestra". (di Antonio Atte)