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Pacchetto sicurezza, blocchi stradali diventano reato

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Il pacchetto sicurezza del governo, che oggi ha appena ottenuto il via libera del Consiglio dei ministri, interviene anche sul fronte dei blocchi stradali. La norma, attualmente in vigore, punisce con una sanzione amministrativa chiunque impedisce la libera circolazione su strada ordinaria, ostruendo la stessa con il proprio corpo. Il provvedimento approvato stabilisce che questa fattispecie diventi reato nel momento in cui risulti particolarmente offensiva ed allarmante, sia per la presenza di più persone sia per il fatto che sia stata promossa e organizzata preventivamente. 

La Lega a fine ottobre aveva annunciato di aver depositato una proposta di legge che prevedeva l'arresto in flagranza per chi blocca il traffico. Il Carroccio puntava a contrastare in particolare le iniziative degli attivisti, in primis di Ultima generazione, che da mesi con le loro iniziative fermano il traffico nelle principali città italiane. Il testo, suddiviso in tre articoli, prevedeva nel primo un inasprimento delle sanzioni, con il carcere che sostituisce la multa. "La pena della sanzione amministrativa da mille euro a 4mila euro, ad oggi prevista in caso di impedimento della libera circolazione su strada con il proprio corpo" viene rimpiazzata con "la reclusione da 6 mesi a 3 anni, sia che l'ostruzione sia effettuata su strada ordinaria che ferrata". L'articolo 2 prevedeva di estendere il Daspo nei confronti dei manifestanti che bloccano le strade. L'articolo tre infine chiedeva di introdurre una nuova fattispecie di delitto all'articolo 380 del Codice di Procedura Penale", prevedendo per chi attua i blocchi "l'arresto obbligatorio in flagranza".  

 

 

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