Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Meloni: "Il taglio strutturale del cuneo dipende dalle entrate. Stupido parlare ora di Mes, non ho cambiato idea. Le donne vittima di violenza testimoni nelle scuole"

Condividi su:

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ospite della terza edizione del Forum “L'Italia che verrà”, del noto giornalista Rai Bruno Vespa, presso la Masseria Li Reni, in Manduria, viene intervistata, sui temi caldi dell'attualità politica quali: il MES; il taglio del cuneo fiscale e la crescita del PIL; il contrasto del fenomeno della violenza contro le donne; l'immigrazione e il rapporto con le opposizioni.

Per quanto concerne il MES, il Premier Meloni, afferma che è uno strumento che va analizzato in un quadro complessivo: "Il Mes è un tema che sarebbe stupido aprire adesso, per due ragioni: la prima è che non ho cambiato idea sul Mes, ma è una parte di una serie di strumenti che vanno discussi nel loro complesso. Non ha senso ratificare la sua riforma, se non sai cose prevede il nuovo patto di stabilità e crescita. Non sono convinta della proposta della Commissione Europea del nuovo patto di stabilità e crescita. Il Mes è uno stigma, è uno strumento che rischia di tenere bloccate delle risorse, in un momento in cui invece stiamo tutti cercando risorse: poi non verrebbe utilizzato da nessuno. Spero che si affronti questo tema in modo pragmatico e non come in Italia, in modo ideologico. Ratificare la riforma senza capire il meccanismo che ne segue sarebbe stupido".

Oltre al Mes, un altro tema economico importante e il taglio del cuneo fiscale legato alla crescita del Pil. Il Presidente del Consiglio ha evidenziato con soddisfazione come i dati economici positivi sono frutto del lavoro egregio svolto dal suo esecutivo: "Cerchiamo di liberare risorse per metterle dove serve: in Italia c'è un problema di salari, l'obiettivo è rendere il taglio del cuneo strutturale, dipende dalle entrate dello Stato, che dipendono dalla crescita. Il dato più importante è il Pil italiano che cresce oltre la media europea. Il governo deve dare i suoi segnali, l'economia risponde e lo sta facendo, ma non è un fuoco di paglia. L'Italia ha appena raggiunto il record storico di numero di occupati e di contratti stabili, e tutto è trainato dall'occupazione femminile".

Da diversi mesi un altro tema che suscita molto interesse nell'opinione pubblica e che occupa spazio nei dibattiti televisivi è la questione relativa all'immigrazione. Negli ultimi giorni, il  Presidente del Consiglio sta intensificando il dialogo con la Tunisia, in quanto è il Paese da cui principalmente partono gli immigrati: "Sulla Tunisia sto lavorando quotidianamente, domenica ci recheremo io, von der Leyen e il primo ministro olandese Rutte. Ci sono già stata martedì, ed è grazie al lavoro molto prezioso che l'Italia ha fatto, insieme a quella missione, che si dovrebbe concretizzare il primo pacchetto di aiuti della commissione che è anche propedeutico a favorire l'accordo con il Fmi. A Tunisia e Fmi chiedo un approccio il più possibile pragmatico e non ideologico e mi pare che su questo si stiano facendo passi in avanti". 

L'operato del Governo Meloni è duramente attaccato dalle opposizioni. Il Segretario del PD Elly Schlein è il principale esponente politico che accusa l'esecutivo di svolgere il proprio ruolo in modo piuttosto autoritario. Il Premier Meloni si difende così: "Più ancora che questi signori che vogliono impedire di parlare a un ministro, sono stupita che la segretaria del Pd dica che siamo allergici al dissenso: se confonde il dissenso con l'autoritarismo abbiamo un problema. Escudo che gli italiani credano che siamo in un regime di autoritarismo. So che la preoccupazione della segretaria del Pd è reale, non strumentale, lei è davvero preoccupata. La voglio tranquillizzare: il centrodestra da sempre difende le libertà di cittadini, famiglie e imprese, questo noi stiamo dimostrando e gli italiani lo capiscono. Se il nuovo corso del Pd è andare dritti sulla strada che li ha portati alla sconfitta elettorale, non sono nessuno per dirgli di cambiare strategia".
La vicenda della morte di Giulia Tramontano, uccisa dal suo ex compagno ha scosso l'opinione pubblica e ha fatto riemergere la necessità di non sottovalutare il problema del violenza contro le donne. Il Premier Meloni, ritiene che per contrastare il fenomeno dei femminicidi, oltre a introdurre norme adeguate che puniscano severamente coloro che perpetrano delitti contro le donne, sia necessario che le vittime di violenza raccontino nelle scuole ciò che hanno vissuto: "In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, mi piacerebbe portare le vittime o parenti delle vittime, a raccontare la loro vicenda nelle scuole. Niente è più educativo. Sulla cultura è la grande sfida: spero che nel passaggio parlamentare delle nostre norme contro il femminicidio sia un terreno per trovare un accordo trasversale. Sono disponibilissima a lavorare insieme e incontrare chi ci lavora, non solo donne".

 

Condividi su:

Seguici su Facebook