Il naufragio di Cutro, avvenuto una settimana fa, sulle coste della Calabria, ancora è al centro del dibattito politico.
Nel giorno in cui il bilancio delle vittime si aggrava, salendo a 71 morti accertati, al termine dell’Angelus domenicale in Piazza San Pietro, Papa Francesco torna sull’argomento: “Prego per le numerose vittime del naufragio, per i loro familiari e per quanto sono sopravvissuti. Manifesto il mio apprezzamento e la mia gratitudine alla popolazione locale e alle istituzioni per la solidarietà e l’accoglienza verso questi nostri fratelli e sorelle. Rinnovo il mio appello perché non si ripetano più queste tragedie. I trafficanti di uomini siano fermati, non possono continuare a disporre della vita di persone innocenti e i viaggi della speranza non si trasformino più in acque della morte. Che il Signore ci dia la forza di capire e di piangere”.
A rilanciare l’appello di Papa Francesco, il Premier Giorgia Meloni che su Facebook scrive: “Le parole del Santo Padre rappresentano un grande richiamo per tutte le istituzioni. Come Governo le facciamo nostre, continuando a impiegare tutte le forze necessarie per combattere i trafficanti di essere umani e fermare le morti in mare”.
Anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini raccoglie l’appello del Papa. “I trafficanti di essere umani siano fermati. Condivido le parole del Santo Padre e lavoro, non da oggi, per metterle in pratica e salvare le vite”.
Il naufragio di Cutro, ha raggiunto roventi polemiche. Nel corso della settimana, vari esponenti politici dell’opposizione hanno speculato sulla tragedia del naufragio, arrivando ad accusare ingiustamente il Governo Meloni, e chiedendo perfino le dimissioni del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. In difesa del Governo interviene il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro: “Sfruttare l’emozione e il dolore per fare propaganda politica è solo vergognoso sciacallaggio. Quest’anno novemila migranti sono stati salvati dalle nostre unità militari, è inaccettabile che venga anche soltanto insinuato che queste persone siano state volontariamente abbandonate al loro destino”.