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Polemiche sulle dichiarazioni del ministro francese Boone

Alla Boone hanno risposto Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica Mattarella

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Nelle settimane scorse avevano fatto scalpore le dichiarazioni del primo ministro Francese, Élisabeth Borne, che aveva detto che la Francia sarebbe stata attenta al rispetto dei diritti umani e alla questione dell’aborto in Italia.

Non contenti dell’effetto, probabilmente, la ministra degli affari europei del governo Borne, Laurence Boone, ha voluto replicare in un’intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica” a cui avrebbe dichiarato: “Vogliamo lavorare con Roma ma vigileremo su rispetto diritti e libertà. È importante che il governo Meloni resti nel fronte europeo contro Mosca e in favore delle sanzioni”.

Non si è fatta attendere la risposta della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che in un post su Facebook ha replicato alle parole della politica francese. “Voglio sperare che, come spesso accade, la stampa di sinistra abbia travisato le reali dichiarazioni fatte da esponenti di governo stranieri, - ha affermato la Meloni - e confido che il Governo francese smentisca immediatamente queste parole, che somigliano troppo a una inaccettabile minaccia di ingerenza contro uno Stato sovrano, membro dell'Unione Europea.”

“L’era dei governi a guida Pd - ha concluso la presidente di FDI - che chiedono tutela all'estero è finita, credo sia chiaro a tutti, in Italia e in Europa.”

Nel pomeriggio di ieri è arrivata la replica del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, poi rimbalzata su tutte le agenzie e testate. “L'Italia – ha risposto il Capo dello Sato - ad un cronista che li aveva rivolto una domanda sul tema - sa badare a sé stessa nel rispetto della sua Costituzione e dei valori dell'Unione europea".

Nel frattempo, è arrivato anche il commento di Carlo Calenda, leader di Azione-Italia Viva, durante la puntata di ieri de L’Aria che tira su La7.

“Ha ragione la Meloni, condivido. Si devono fare i fatti loro - ha affermato Calenda - loro non vigilano proprio su nulla. Noi siamo un paese fondatore dell'Unione Europea. Se c'è una questione attinente diritti ed allo stato di diritto se ne occupa l'Unione Europea. come peraltro ha fatto con Polonia, Ungheria anche in maniera incisiva.”

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