Un vertice di oltre tre ore e lo scontro nella maggioranza. Andrea Orlando incalza con un dubbio: "come vadano a finire le cose fra noi" e allora "meglio intanto mettere in sicurezza il Recovery.
Dall'altro lato del tavolo si sente ad alta voce la parola -pre-crisi-.
Si è sfiorata la rottura ma in serata la delegazione M5s fa sapere che nella riunione notturna sono stati fatti passi in avanti e che si confida di approvare il Recovery in Cdm per poi passare al programma di governo.
Come probabilmente martedi si dovrebbe tenere il Consiglio dei ministri
Conte promette raccogliendo una richiesta che viene anche da Pd e M5s, l'apertura di un tavolo sulle priorità della legislatura ma aggiunge che bisogna approvare il Recovery perché un eventuale "ritardo comprometterebbe la ripresa: sarebbe incomprensibile per i cittadini".
E lo stesso partendo dal Recovery plan convoca a Palazzo Chigi un vertice allargato ai rappresentanti dei partiti: diciotto persone al tavolo, per provare a portare il testo in Consiglio dei ministri evitando le dimissioni della delegazione di Italia viva.
I renziani pensano a un Conte 2 già all'angolo chiedendo le dimissioni del Premier.
Uno scenario poco gradito al Pd.
Insomma siamo allo stallo, almeno ad oggi!
(Foto Ansa)