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Salvini colto con le mani nella marmellata

49 milioni, Sequestro di persona, Militari offesi, Prefetti onnipotenti, caso Siri/Arata.

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Vada per i 49 milioni che la Lega ha sottratto con artefici ai cittadini italiani (rimborsi non dovuti per campagne politiche elettorali) perché riguarderebbe Bossi e non Salvini che pur già militava nella lega e ha usufruito anche lui indirettamente di quei finanziamenti non dovuti; vada per il sequestro di persona nel caso Diciotti, venduto come una decisione governativa per salvaguardare l’ordine pubblico nell’interesse nazionale; vada per lo Stato Maggiore della Difesa che si è sentito scavalcato in merito al problema dei porti chiusi da tener chiusi; vada pure per una interpretazione tutta antidemocratica (ricorda io ventennio famoso) di considerare i prefetti al di sopra dei sindaci di qualunque città, anche quella metropolitana; ma la storia di Siri e l’ombra della Mafia che avvolge e coinvolge anche Salvini e Giorgetti e una buona parte dell’entourage leghista che si occupa di energia, beh, questa storia non si può sentire né leggere e meraviglia l’atteggiamento del popolo italiano che in gran parte continua a dar fiducia al Capitano. L’ultimo sondaggio IPSOS lo dà al 37% (Neanche Berlusconi e, per pochi mesi, solo Renzi fece di più).

La questione è troppo seria e inquietante per essere tenuta nascosta o sottovalutata. E va raccontata per chi non intende chiudere naso, orecchie e occhi.

Armando Siri fu nominato sottosegretario ai Trasporti nel giugno dell’anno scorso, nonostante gravasse su di lui la  macchia di una condanna per bancarotta fraudolenta patteggiata nel 2014. È l’esponente leghista “padre” della flat tax. Su di lui Salvini si è sempre espresso in modo molto positivo. Ancora pochi giorni fa, per l’esattezza il 18 aprile, lo ha difeso così: "Armando Siri è persona specchiata e onesta". A scalfire questa immagine giunge, ora ,un’ indagine della Magistratura. Siri viene accusato di aver fatto pressioni, testimoni diversi esponenti del M5S,  per l’approvazione di modifiche regolamentari degli incentivi connessi al mini-eolico”, emendamenti  che avrebbero dovuto favorire l'imprenditore genovese come Siri con interessi nell’energia eolica nel trapanese;  il suo nome è Paolo Arata. E qui le acque si intorbidano perché Arata risulterebbe socio occulto e prestanome del “re dell’eolico”, Vito Nicastri, ai domiciliari dopo una condanna definitiva per corruzione e truffa nell’eolico e una misura di prevenzione antimafia con confisca-record di 1,3 miliardi per i legami con Messina Denaro, noto mafioso italiano, legato a Cosa nostra. Era soprannominato 'U siccu, a causa della sua costituzione fisica, o anche Diabolik, ed è considerato tra i latitanti più ricercati e pericolosi al mondo. E’ molto probabile, quasi certo, che Salvini non sapesse di questi legami ma lascia perplessi che lui, Salvini, ministro degli Interni, non fosse informato degli affari di Arata nel trapanese  e accogliesse Arata nel suo entourage, esaltandolo come autore del programma della Lega sull’energia. Nel giugno 2018 Salvini non sapeva che Arata fosse socio occulto di personaggi mafiosi ma ben sapeva che Arata era ed è un imprenditore che opera nel settore dell’energia. Eppure, infischiandosene del chiaro conflitto di interesse, lo  propose alla presidenza dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera). E non è finita qui. Proprio in queste ore si viene a sapere che il figlio di Arata è stato assunto a Palazzo Chigi agli ordini di Giorgetti, l’uomo forte braccio destro di Salvini. E anche per questo giovanotto, come per Siri, la Lega fa scattare le difese: Federico Arata è ragazzo bravo e competente.Di sicuro in Italia ci sono migliaia di ragazzi bravi e competenti ma non si chiamano Arata.

 

 

 

 

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