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Ricchiuti (PPI.): dove c'è un lavoratore autonomo c'è rischio povertà

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I dati ufficiali anche nel rapporto Istat 2016, nonostante i falsi proclami della maggioranza a guida PD ,  dicono che la crisi che ha colpito soprattutto le famiglie dei piccoli imprenditori, degli artigiani, dei commercianti, dei liberi professionisti continua ogni giorno a mietere decine di "vittime". Dopo oltre sette anni di crisi, il cosiddetto ceto medio produttivo e' sempre più in affanno: oggi è il corpo sociale che più degli altri è scivolato verso il baratro della povertà e dell'esclusione sociale.
"A differenza dei lavoratori dipendenti - fa notare il Presidente del movimento politico Popolo Partite Iva , Lino Ricchiuti - quando un autonomo chiude definitivamente bottega , nonostante le moltissime imposte già versate , non dispone di alcuna misura di sostegno al reddito. Ad esclusione dei collaboratori a progetto che possono contare su un indennizzo una tantum, le partite Iva non usufruiscono dell'indennità di disoccupazione e di alcuna forma di cassa integrazione in deroga e/o ordinaria/straordinaria. Una volta chiusa l'attività, ci si rimette in gioco e si va alla ricerca di un nuovo lavoro. Purtroppo non è facile trovarne un altro: spesso l'età non più giovanissima e le difficoltà del momento costituiscono una barriera invalicabile al reinserimento, spingendo queste persone verso forme di lavoro completamente in nero".
Prosegue il presidente del PPI,  Ricchiuti : "E' sempre più evidente a tutti che la precarietà nel mondo del lavoro si annida soprattutto tra il popolo delle partite Iva. Detto ciò, la questione non va affrontata mettendo gli uni contro gli altri, ipotizzando di togliere alcune garanzie ai lavoratori dipendenti per darle agli autonomi, ma allargando l'impiego di alcuni ammortizzatori sociali anche a questi ultimi ".

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