Il tribunale di Genova ha deciso: Marika Cassimatis ha ragione. Beppe Grillo non poteva cancellare il risultato delle comunarie genovesi a Cinque Stelle.
Sospeso cautelativamente le due delibere con cui la professoressa di Geografia veniva esclusa dal movimento e con cui Luca Pirondini è stato scelto dal capo politico dei pentastellati per correre alle elezioni con il simbolo dell’M5S. Accolto il ricorso presentato dagli avvocati Lorenzo Borrè e Alessandro Gazzolo.
Grillo, prontamente, risponde con il suo blog “"non possiamo non rilevare come in nessun passo della predetta sentenza si sostenga che la Cassimatis è la candidata sindaco del MoVimento 5 Stelle, come lei ha affermato. Marika Cassimatis - conclude - è stata sospesa e la votazione del 14 marzo è stata annullata, pertanto la stessa non è né sarà candidata con il MoVimento 5 Stelle a Genova alle elezioni dell'11 giugno".
Per il momento quella del tribunale è un'ordinanza di sospensione, il merito verrà deciso più avanti. Il giudice ha stabilito che Grillo ha violato lo statuto che permette l'accesso alle votazioni on line solo agli iscritti a Genova. Il magistrato, invece, non si esprime sulla decisione del 6 aprile, quando Grillo ha escluso la Cassimatis dalla piattaforma Rousseau.
Formalmente Cassimatis è in corsa per le comunali a Genova, ma Grillo potrebbe impedirle di usare il simbolo M5s, perché la titolarità è di un movimento diverso dal movimento che ha espulso la professoressa: il simbolo è di una associazione registrata da Grillo nel 2012.
Il M5s ha 15 giorni per presentare appello contro la decisione del giudice.