Terremoto nel Pd. Renzi si dimette, manca poco alla scissione e il governo Gentiloni è in difficoltà : con la scissione, ci sarà un mutamento dei gruppi parlamentari Pd, in particolare al Senato, comporterà un problema in più per l'esecutivo, che a palazzo Madama potrebbe ritrovarsi in affanno sul piano dei numeri.
Questo lo scenario che si apre dopo l'assemblea dem di ieri e che oggi, e per i prossimi giorni, dominerà la scena.
Durante l’assemblea, ieri Matteo Renzi ha detto "no ai diktat della minoranza" e ha invitato a "capire se c'è spazio per immaginare un domani, perché fuori di qui ci stanno prendendo per matti". "Fermiamoci e rispettiamoci", ha detto. "Si discuta oggi (ieri ndr.) poi ripartiamo perché "peggio della scissione c'è solo il ricatto". Formalizzando le dimissioni da segretario, Renzi ha aggiunto che "non si può chiedere a una persona di non candidarsi perché solo questo evita scissione. Avete il diritto di sconfiggerci, non di eliminarci".
La minoranza Pd, Michele Emiliano, Enrico Rossi e Roberto Speranza, risponde "Abbiamo atteso invano un'assunzione delle questioni politiche che erano state poste, non solo da noi, ma anche in altri interventi di esponenti della maggioranza del partito. La replica finale non è neanche stata fatta", “è ormai chiaro che è Renzi ad aver scelto la strada della scissione assumendosi così una responsabilità gravissima".