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Il no al voto di Calenda accende il dibattito politico

Al Ministro dello Sviluppo Economico replica il leader della Lega Salvini chiedendone le dimissioni. D'Accordo si dicono Lupi e Brunetta

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Il no al voto anticipato espresso questa mattina dal Ministro Calenda ha rinfolocato le polemiche sul possibile voto anticipato entro l'estate. Dopo Paolo Romani, Forza Italia, che si era detto d'accordo con calenda è intervenuto via Facebook Matteo Salvini che da duramente contestato la posizione del Ministro invitandolo a dimettersi. 

"Ci riprovano con le minacce - ha scritto Salvini - . Il ministro dello 'sviluppo economico' (di chi?), l'amico dei vertici di Confindustria (quelli del Sì al referendum), l'esecutore degli ordini di Bruxelles, il signor Calenda, dichiara che l'Italia è 'a rischio' se ci fossero elezioni a giugno... paura di perdere la poltrona? E mentre lui parla, disoccupazione, debito e povertà crescono". Il post era poi accompagnato dagli hashtag #votosubito #napolitanotaci e #calendadimettiti. 

Su una linea opposta a quella di Salvini si sono posizionati Maurizio Lupi di NCD e Renato Brunetta di Forza Italia. Quest'ultimo su Twitter ha infatti scritto: "Da Carlo Calenda, ministro per lo Sviluppo economico, analisi lucida: prima il Paese, poi le elezioni". 

Maurizio Lupi, come riporta l'Ansa ha detto: "Carlo Calenda ha un pregio: ha il coraggio di dire chiaramente come stanno le cose e di parlare nell'interesse del Paese e non di una parte politica. La sua intervista sul Corriere della Sera è totalmente condivisibile e dovrebbe farci tutti riflettere". Anche l'esponente di NCD ha detto poi che la priorità è fare una buona legge elettorale e occuparsi dei problemi più urgenti del paese.

Secondo Lupi  "il dibattito sulla legge elettorale" va fatto rapidamente "ma c'è bisogno di una buona legge e non di una legge purchessia" e comunque  "non deve distogliere il governo e chi ha ancora un po' di responsabilità in questo Paese dall'affrontare i gravi e urgenti problemi che lo affliggono, che pesano cioè sui cittadini". 

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