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Referendum: seggi aperti

Seggi aperti per oltre 46,7 milioni di elettori

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Pronti per il voto al referendum. Si sono costituiti regolarmente alle ore 16 gli uffici elettorali di sezione in tutta Italia. Il primo atto dei seggi è l'autenticazione delle schede di votazione mediante l'apposizione della firma dello scrutatore nello spazio che si trova sulla facciata esterna della scheda.

Subito dopo viene aperto il plico che contiene il bollo della sezione e il timbro viene apposto sulle schede. All'atto dell'insediamento del seggio il presidente dell'ufficio elettorale di sezione fissa l'ora in cui gli elettori ricoverati potranno esercitare il diritto di voto nel luogo del ricovero. Analogamente viene determinata l'ora in cui gli elettori detenuti potranno esercitare il diritto di voto.

Concluse tutte le operazioni, il presidente sigilla l'urna, la cassetta o le scatole che contengono le schede e chiude il plico contenente tutti gli atti, i verbali e il timbro della sezione. Quindi dà appuntamento alle ore 7 di domani, domenica, fa sfollare la sala e provvede alla chiusura e alla custodia della stessa.

Duecentotrentasei giorni dal via libero definitivo del Parlamento (12 aprile 2016) al voto di domenica 4 dicembre, passando per 5.600 votazioni tra Camera e Senato, 4.500 interventi, 83 milioni di emendamenti che hanno portato il provvedimento a 122 modifiche finali. Questo, in sintesi, l'iter "numerico" della riforma sulla quale saranno chiamati a esprimersi 50,7 milioni di italiani, di cui circa 4 milioni residenti all'estero.

Dallo stop al bicameralismo perfetto per molte materie, al federalismo rivisto e corretto (più poteri allo Stato) fino alla scomparsa del termine province già trasformate dalla legge Delrio in "enti di area vasta", abolizione del Cnel

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