Il referendum costituzionale è un “rischio”. Ma non si può che rischiare, per "cambiare il Paese". E puntare a "essere maggioranza", andando a prendere "i voti della destra". Dall’Obihall di Firenze, dove tutto era cominciato otto anni fa con la candidatura a sindaco, Matteo Renzi riparte e scende nuovamente in campo. Ma questa volta la posta in palio è molto più alta di una investitura a primo cittadino, anche se della “sua” Firenze. Questa volta in palio c’e il futuro dell’Italia e il Premier questo concetto lo ripete più volte davanti a una platea che ha faticato a riempirsi e soltanto dopo circa una mezz'oretta rispetto all’orario fissato per l’avvio della convention ha fatto registrare il "tutto esaurito”. “Adesso ci giochiamo tutto, è inutile fare giri di parole" - ha detto Renzi riferendosi al 4 dicembre data scelta per la consultazione .
E per far capire quanto sia importante rispondere sì al disegno di legge targato Maria Elena Boschi si dice pronto a modificare la legge elettorale, quell’Italicum, che ritiene "perfetto": "Sono pronto a cambiarlo, perché è meno importante del referendum, anche la mia carriera è meno importante", dichiara. Poi torna a evocare le sue dimissioni in caso di sconfitta: "Se vogliono la palude, le solite facce, gli inciuci si prendano altri". Ma come era prevedibile il Premier ha lanciato anche un appello ai militanti Pd e in generale alle forze politiche che sostengono la maggioranza invitando ad “attrezzarsi un po’ meglio di quanto è stato fatto fino ad oggi” perché “non si può essere troppo rilassati , e non è detto”.
Renzi, davanti a un migliaio di persone tra cui la moglie Agnese, il sindaco di Firenze Dario Nardella, parlamentari nazionali e regionali del Pd ,non ha lesinato attacchi pesantissimi al fronte del no. In particolare ai Cinquestelle: "Perché ce l’hanno tutti con noi? Perché gli stiamo levando il giochino, e lo stiamo levando anche a quelli che per anni hanno detto che erano contro gli sprechi. I Cinquestelle in tutte le trasmissioni televisive vanno a dire che rinunciano ai soldi del finanziamento, ma solo il Senato ogni anno da loro 2 milioni di euro usati per lo staff della comunicazione, per lavorare sui social, per insistere a creare il clima che danneggia il Paese”.
E su Virginia Raggi è anche più duro: “Stare nelle amministrazioni - dice con enfasi - non è come stare nel magico mondo dei blog: non sono nemmeno capaci di trovare un assessore al bilancio”. E sulla mancata candidatura di Roma alle olimpiadi 2024 e ancora più sferzante: “Figuraccia a livello internazionale che non ha eguali”. Poi l’appello conclusivo: “Cari ragazzi ho bisogno di voi, rimbocchiamoci le maniche e diamoci da fare. Tocca a noi rivolgersi all’italia. Io ti prometto, cara Italia, che ce la metterò tutta, ma voi promettetemi che ce la metteremo tutta, e non ci fermeremo finché non cambia".