“Diciamo no ad ogni prospettiva di progressivo smantellamento del reparto di Ostetricia dell'ospedale di Faenza e in questa prospettiva siamo contrari alla decisione dell'Ausl locale di dirottare una serie di parti programmati presso gli ospedali di Ravenna e Cesena. Chiederemo un incontro urgente alle autorità sanitarie locali affinchè si scongiuri qualsiasi ricaduta negativa per un bacino, servito dall'Ospedale, di oltre 90.000 abitanti con zone collinari ad oltre 30 km”.
Lo dicono la portavoce nazionale dell'idv Daniela Caprino e il segretario cittadino Davide Zagonara che hanno annunciato l'interessamento sulla vicenda del senatore Maurizio Romani (Idv), vicepresidente della Commissione Sanità.
“i cittadini pretendono chiarezza, e chiedono garanzie. Non vorremmo - hanno aggiunto - che vi fosse in atto una strategia che sottendesse l'intenzione di depotenziare e poi chiudere il reparto. Fino a pochi anni fa quest'ospedale aveva oltre 900 parti annui; nel 2015 ne sono stati registrati 710, nel 2016 ne sono stati previsti 650, ma già da agosto molte gestanti che non possono partorire fisiologicamente vengono trasferite in altri ospedali. Così si potrebbe scendere finire a meno di 500, tetto sotto il quale la Regione Emilia-Romagna non fa deroghe, contrariamente a quanto avviene se un reparto si colloca tra i 500 e mille parti all’anno. Sono state raccolte anche 14.000 firme in pochi mesi: la lotta agli sprechi va bene, le razionalizzazioni realizzate con buonsenso anche, i disservizi per i cittadini no”.