“Un enorme malessere alla sinistra del Pd.”
Ė quello che, secondo un osservatore d’eccezione delle cose dem come Massimo D’Alema, sta crescendo di giorno in giorno. E ha trovato la più recente, drammatica espressione nei dati relativi all’astensionismo che, in vari capoluoghi, le primarie per la scelta dei candidati sindaci hanno fatto registrare. E fosse solo l’astensionismo il problema. Le tensioni sempre più acute tra corpo centrale (e moderato, quindi renziano) del partito tricolore e l’ala di più pura derivazione Ds, oltre a creare disaffezione nell’elettorato, creano anche scissioni e quindi “nuove liste e nuovi gruppi”. Conseguenza, secondo il D'Alema pensiero raccolto dal Corriere della Sera (parliamo dell'ultima intervista politica concessa dallo statista al quotidiano di via Solferino)? “Nessuno può escludere che alla fine qualcuno riesca a trasformare questo malessere in un nuovo partito.”
“Come ricostruire il centro-sinistra”. Questa è, per l’ex premier (1998-2000), la “vera sfida” all’interno del Pd, vittima delle cesoie del “giardiniere” Matteo Renzi, che ha reciso con noncuranza una parte fondamentale delle radici del partito. Che è così finito in mano ad “un gruppetto di persone arroganti e autoreferenziali che dei fondatori non sanno che farsene”. Ė la rottamazione, bellezza: o, almeno, la ricetta del Renzi 1.
Intanto, a proposito di primarie: in effetti non è un caso che D’Alema sia tornato a far sentire la sua voce proprio in un momento come questo. Ormai è storia che all’indomani del risultato delle primarie Pd a Roma, contestato soprattutto per le modalità di voto, da più parti si era parlato di una candidatura, per dirla con D’Alema, alla sinistra del Pd, e di Roberto Giachetti; e di questa candidatura proprio il "baffo di Gallipoli" era accreditato come uno dei principali regsti ed ispiratori. Parliamo della possibile discesa in campo di Massimo Bray, ex ministro della Cultura di Letta, discesa in seguito smentita dallo stesso interessato. Però, attenzione: se non è Bray, potrebbe essere qualcun altro far sì che, grazie alla longa manus dalemiana, anche a Roma, alla fine, si crei una situazione tale da partorire ben due candidati di sinistra.