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Amministrative italiane, uno sguardo post-primarie

Definiti i candidati Pd a Roma e Napoli

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Una conferma e una sorpresa, però coerentemente con un preciso orientamento.

Dopo la vittoria, scontata al 95%, di “mr. ExpoSala a Milano, hanno confermato la generale tendenza filo-renziana anche  Roma e Napoli, cioè le altre due principali piazze italiane dove era previsto che il candidato di centro-sinistra sarebbe stato espressione delle primarie del Pd.

Però, come dicevamo, mentre a Roma (come a Milano) qualsiasi scommettitore avrebbe puntato a occhi chiusi sull’affermazione finale del candidato vicino al premier, cioè Roberto Giachetti (già vicesindaco ai tempi di Rutelli, non va dimenticato), all’ombra del Vesuvio era oggettivamente più difficile giocarsi la vittoria del renzista locale, anzi, della renzista, Valeria Valente. Ed era difficile, se non altro perché di fronte ella aveva l’uomo che almeno fino alla fine dello scorso decennio era stato il dominus et deus della politica campana: Antonio Bassolino,  un nome che solo a pronunciarlo fa (ancora) tremare le vene ai polsi.

Eppure, Davide-Valente è riuscita a prevalere su Golia-Bassolino, anche se di poco (del resto, anche il vero Davide della Bibbia aveva ottenuto l’epocale vittoria con la fionda, e non certo con la bomba atomica): alla deputata trentanovenne, infatti, è andato il 43,7% delle preferenze, contro il 42,2% del ben più quotato rivale.  Ora spetterà a lei battersi contro l’altro candidato di sinistra ma extra-Pd, e cioè il sindaco uscente Luigi De Magistris, oltre che, naturalmente, con Gianni Lettieri di Forza Italia.  Bene anche l’affluenza alle urne nell’ex capitale borbonica: trentamila elettori hanno preso parte all’importante appuntamento elettorale preliminare. Un po’ meno bene a Roma, dove a votare sono stati in cinquantamila (cioè la metà dei votanti che, nel 2013, decretarono il trionfo al primo turno di Ignazio Marino). Giachetti, insomma, ha vinto sì con il 64% delle preferenze,  però quasi nel deserto.

Così sono andate le primarie negli altri capoluoghi dove erano state programmate; a Trieste ha vinto l’uscente Roberto Cosolini col 65,2% dei voti; a Benevento il vicesindaco in carica Raffaele Del Vecchio (66%); a Grosseto il presidente della commissione urbanistica del Consiglio comunale, Lorenzo Mascagni (3576 voti);  a Bolzano l’ex general manager del Municipio Renzo Caramaschi (762 voti). 

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