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Cosenza, scatta l’Occhiuto-day

Il sindaco defenestrato riceve la solidarietà dei cittadini

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Il sindaco dei mille e uno progetti.

Il sindaco del primato ecologico. Il sindaco che, in collaborazione col suo braccio destro nella “battaglia dei rifiuti”, Guarascio, ha fatto rinascere il Cosenza calcio. Che quasi per ringraziarlo, ha vinto e in modo splendido il derby col Messina, ed è tornato ad essere protagonista nel girone C della Lega Pro.

L’architetto Mario Occhiuto, l’uomo del nuovo corso cosentino dopo anni di stanca transizione, da sabato 6 febbraio non è più sindaco della città bruzia. La sua Cosenza delle Tre Porte si è fermata dietro la quarta porta, quella “disonorevole” del municipio di piazza dei Bruzi. Ė caduto a causa di un tradimento programmato di una fetta della sua maggioranza, passata improvvisamente a far causa comune con l’opposizione in una manovra dimissionaria collettiva; e questo “per il bene della politica” (come detto dagli ex occhiutiani, ma anche per pressioni superiori, si potrebbe supporre).

Di certo, su di lui, sindaco eletto nel 2011 con una coalizione Cdu-Pdl, pesava il profondo mutamento dell’orizzonte politico di centro-destra. In questo quadro ha avuto buon gioco una pesca di voti della minoranza per mandare a casa l’intero Consiglio comunale e… buona notte al sognatore (e visionario)!

Per i cosentini è un irritante deja vu. Esattamente dieci anni fa l’allora sindaco in carica, Eva Catizone, con modalità molto simili venne azzoppata anzitempo, ossia qualche mese prima della naturale scadenza del suo mandato. Era un gennaio torvo e tenebroso: lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale aprì le porte al commissariamento della città. Un’inutile parentesi notarile, fatta apposta per indurre i cittadini a dimenticarsi della precedente amministrazione e dei suoi effetti e volgerli, con calma, verso qualcosa di nuovo.

Con la Catizone, in effetti, il gioco riuscì perché ella preferì non ricandidarsi; ma Occhiuto, a quanto si legge dalle prime dichiarazioni “post-impeachment”, non sembra avere intenzione di rinunciare a mettere i bastoni tra le ruote, anzi. Per quanto gli sarà possibile, cercherà di non essere del tutto vittima di questo spregevole “vizietto” della politica cosentina di sgambettare i sindaci uscenti e in odore di riconferma (dall’inizio del nuovo millennio solo due sindaci hanno deposto  nei tempi previsti il loro incarico, il grande Giacomo Mancini e l’avvocato Perugini).

I cosentini, molti cosentini, sono con lui. E non è uno scherzo di Carnevale, anche se nell’atmosfera  effervescente del Carnevale è arrivato per lui il giorno delle Idi (in realtà, con qualche giorno di anticipo rispetto al calendario latino). Tra luci e cotillons di quell’evento festoso che proprio Occhiuto, con la sua fantasia, aveva contribuito ancora una volta a organizzare a misura dei cosentini, i cittadini infreddoliti ma convinti si sono riuniti, domenica sera,  ai piedi del municipio per manifestare, in modo pacifico, la loro vicinanza al sindaco mandato a casa anzitempo, e senza un vero perché.

Sin da sabato pomeriggio, da quando era iniziata a circolare in città la notizia che la sfiducia al sindaco era stata formalizzata, su Facebook cominciava a prendere corpo la proposta di una riunione spontanea dei cittadini davanti al Comune, per le 18.00 del giorno successivo. Ottocentoquarantadue gli aderenti all’iniziativa sulla piazza virtuale dell’evento, non così tanti, in realtà, in quella reale, a giudicare dal colpo d’occhio effettivo.

Ma non importa: è anzi la riprova che il consenso civico nei confronti di Occhiuto è comunque assai più largo di quello che le eventuali opportunità di mobilità e di temperatura di un appuntamento di inizio febbraio potrebbero lasciar pensare. In effetti è comunque la prima volta che a Cosenza si assiste ad una mobilitazione civica a favore di un sindaco, con tanto di cartelloni e striscioni (c’entri o meno l’esempio romano offerto dai supporters di Marino).

Una manifestazione che lancia un messaggio importante (“Non tolleriamo più i giochetti del vecchiume della politica”), pur mantenendo toni sobri, quelli sempre cari al sindaco, e a cui egli non ha derogato neppure nello stringere la mano ad alcuni dei partecipanti al raduno. Di lì a poco, la sorpresa della serata: l’arrivo della Catizone, e l’abbraccio tra i due ex primi cittadini uniti da un comune destino di decadenza anticipata.

Questa mattina Occhiuto ha assolto a quello che probabilmente sarà il suo ultimo impegno da primo cittadino: presenziare ad una conferenza per l’arrivo in città del critico Vittorio Sgarbi. In quelle stesse ore uno dei capigruppo della minoranza, Mazzuca del Pse, depositava nella segreteria comunale le firme raccolte per porre fine alla sua era amministrativa (anche a livello provinciale, dal momento che Occhiuto dal 2014 ricopriva anche la carica di presidente dell’Ente locale intermedio).

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