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I Megattera ci raccontano il loro disco "Cuore in mare"

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Primo disco della band milanese Megattera"Cuore in mare" esce nel dicembre 2023 in solo formato vinile, totalmente autoprodotto. Curato in ogni minimo dettaglio, dalla copertina con l’artwork dell’artista Ylenia Manzoni fino al colore del vinile (stampato da Elettroformati) a rappresentare il cuore del titolo. Il 23 febbraio 2024 approda su tutte le piattaforme digitali coi suoi sette brani, di cui quattro ancora inediti. Il disco alterna tracce più intime e sognanti (come "Whale" e "Luce") a brani più votati al groove e che fanno muovere la testa (come "Ginko", "Rido" e "Il bar alla fine del mondo"). L’ispirazione naturale è sempre molto forte nell’immaginario della band e accompagna nel corso di tutto il disco, che si apre e si chiude col suono del mare. I temi dei brani alternano immagini intimiste ed evocative ("Whale", "Luce"), con un tocco di nostalgia ("Cuore in mare"), a istantanee di vita ("Il bar alla fine del mondo") e riflessioni di respiro più universale ("Ginko" e "Rido"). Immancabile il tema del viaggio, interiore e fisico, ben rappresentato dal brano "Luna monte e mare". Nel complesso, un lavoro vario e curato che abbraccia tutte le anime di una band versatile dal sound progressive soul contaminato da influenze nostalgiche, vibes bossa e funk.


 

Ci raccontate qualcosa di più sulla scelta della balena come simbolo e animale guida del vostro progetto?

È cominciato tutto con “Whale”, il nostro primo singolo, scritto da Marianna durante un viaggio alle Egadi. Da quel momento in poi, per una serie di coincidenze, abbiamo cominciato a “incontrare” balene sul nostro cammino. Si è così creato un rapporto speciale con questo animale-guida e, quando è arrivo il momento di dare un nome al progetto, è venuto spontaneo scegliere un nome che lo richiamasse.

Elencate tre motivi per cui i nostri lettori dovrebbero ascoltare “Cuore in mare”.

Per prima cosa è un disco molto ricco: contiene tanta vita e la lunga gestazione ci ha permesso di curarlo in ogni dettaglio (dalla scrittura alla produzione). A ogni ascolto, quindi, riserva sempre nuove sorprese. È, poi, un disco molto vario nei generi e nei temi, evocativo e nostalgico, ma anche pieno di groove e allegro. Da ultimo, è un vero e proprio viaggio: perfetto per chi ama il mare, immergersi nella natura e cercarvi sempre una connessione con la propria emotività.

Quali sono gli artisti che hanno influenzato maggiormente il vostro stile musicale?

Ce ne sono moltissimi: siamo sempre stati ascoltatori voraci e onnivori e penso che nella nostra musica si possa ritrovare tutto questo. Maurizio ha influenze che vanno dal rock (Led Zeppelin e Doors) al jazz (Pat Metheny), passando per il funk e la fusion, ma ha anche ascoltato tanto hip-hop old school e nu-soul (Tom Misch, Oscar Jerome); Marianna ha attraversato fasi diverse: hip-hop (Tupac, Lauryn Hill), grunge (Nirvana), jazz (John Coltrane, Chet Baker, Billie Holiday, Ella Fitzgerald, Nina Simone, Herbie Hancock, Quincy Jones, Tania Maria), bossanova (Joao Gilberto, Elis Regina), soul (Erykah Badu e Stevie Wonder) e nu-soul (Lianna LaHavas, Jordan Rakei). Da quando abbiamo cominciato a scrivere, abbiamo anche approfondito l’ascolto di tanta musica italiana: Lucio Dalla, Pino Daniele, Ornella Vanoni, Cristina Donà, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Max Gazzé, Nu Genea, Marco Castello, Davide Shorty.

Siete una coppia nella musica e anche nella vita. Come è avvenuto questo passaggio?

Ci siamo conosciuti quando una band in cui facevo la corista più di dieci anni fa ha messo un annuncio su Mercatino Musicale per trovare un chitarrista. L’esperienza con questa band è finita prima ancora di suonare dal vivo, ma noi due siamo rimasti in contatto per provare a portare avanti il progetto di un duo. Da lì è cominciato tutto. Il rapporto personale è nato dopo, suonando insieme.

Cosa ci sarà dopo “Cuore in mare”?

Intanto ci piacerebbe portare un po’ in giro il disco dal vivo con la band. Poi stiamo già pensando al prossimo disco: abbiamo in cantiere qualche nuovo brano e non vediamo l’ora di lavorarci.

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