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I Gamaar ci racconta il loro primo album dal titolo "Kafka for president"

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É uscito a fine anno l'album di debutto del progetto Gamaar,  fondato dalla cantautrice e produttrice bresciana Gabriella Diana. Un nuovo capitolo che prende il nome di “Kafka For President”, un disco arrabbiato: nuotando nell'assurdo, racconta cosa succede alla mente quando galleggia e quando affoga. Vivendo in una società capitalista, una società della performance, del consumo, dello sfruttamento lavorativo, del trauma, del privilegio e della discriminazione, cosa succede alla nostra salute mentale? Si rompe, si contorce e resiste. Un alternative rock che sa di anni 90: suoni acidi e distorti, batterie energiche e ritmiche scomposte, quasi nevrotiche, con un cantato recitato, urlato, talvolta morbidamente malinconico. 

In qualunque posizione stai pur sempre nella tua prigione. E la tua mente tenta l'atterraggio, la tua cravatta diventa un cappio” dice il testo del brano che dà il nome all'album di debutto dei Gamaar, il quale rende bene i temi del disco: claustrofobia sociale, frustrazione e l'esistenza come esperienza assurda e casuale alla quale sta a noi dare senso e bellezza.

Tra bellezza e musica, abbiamo intervistato proprio Gabriella. 
 

Cosa rappresenta il cinema Gamaar per voi? Quale potrebbe essere un parallelo nel nord Italia nel 2023? Ci sono ancora luoghi di resistenza? 

Mi viene in mente il cinema Eden di Brescia e la sala Lumière della Cineteca di Bologna, dove vengono proiettate pellicole non mainstream con un programma diversificato e rappresentativo di realtà indipendenti e resistenti. Il cinema Gamaar rappresenta un luogo di cultura utilizzato in modo rivoluzionario e sovversivo, di lotta: con la cultura si può combattere, si può dire di no, si può resistere. Luoghi di resistenza ce ne sono eccome, legati per lo più all’associazionismo e alla militanza, ed è giusto e bene che sia così. 

 

Avere un progetto musicale indipendente, è una forma di resistenza? 

In un certo senso sì, dall’altro può anche non essere una scelta: si può essere un progetto indipendente perché non si vuole far parte di un certo “Mondo musicale” legato al profitto, alle grandi etichette discografiche, ai Talent, ma anche perché non si ha scelta, perché il genere che fai e il modo in cui ti esprimi non arriva alle grandi masse. Ora che ci penso effettivamente sono due modi di resistere diversi, dipendono entrambi da una scelta: scelgo di stare fuori da un certo giro, o scelgo di fare qualcosa che volente o nolente in quel giro non mi permette di entrare.

 

Brescia è la nuova capitale della cultura. Può significare qualcosa anche per un progetto come quello dei Gamaar? 

No, penso sia un po’ una trovata commerciale per alimentare il turismo nelle nostre zone: finché non si investe nella cultura a livello istituzionale ed in modo sistemico,  non ci saranno reali cambiamenti per chi vive di e per la cultura. E’ un po’ come la Giornata Internazionale dei Diritti della Donna: gli uomini regalano mimose e fanno gli auguri, ma non si impegnano ogni giorno nel contrastare la misoginia, il sessismo e il patriarcato. Quindi non so quanto possa significare questa cosa per noi, come per qualsiasi progetto indipendente che si sta muovendo in ambito culturale, sicuramente più movimento in città ed eventi, ma nulla di più.

 

Qual è il vostro lavoro “vero” che vi fa sentire come cantante nel disco? 

Non so se ho capito la domanda, ma se si intende “il lavoro che ci fa sentire come ci fa sentire la musica”, per quanto mi riguarda, nessuno: non penso esista un lavoro salariato che possa essere vissuto come il coltivare qualcosa che prescinde il guadagno e il dover “piegarsi” a determinati meccanismi, però sicuramente ci si può andare vicino. Per me lavorare in un negozio di dischi o in un rifugio per animali salvati dal macello potrebbe essere una soluzione.

Vi sentiremo presto anche dal vivo? 

Purtroppo questo periodo si è rivelato un periodo nero per suonare in giro, ma sicuramente d’estate faremo qualche data. Intanto stiamo preparando nuovo materiale e collaborazioni interessanti. Teniamo sempre aggiornati i nostri social per quanto riguarda nuove uscite e nuovi concerti.


 

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