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'Ultimo tango a Parigi' fa ancora parlare di sè

Ancora polemiche per il fil m di Bernardo Bertolucci, relative alla famosa scena di sesso non consensuale tra Brando e la Schneider

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Negli ultimi giorni abbiamo seguito con attenzione la querelle montata dalle star americane e dalla stampa di Hollywood su ciò che accadde sul set di Ultimo Tango a Parigi. All'interno di questa polemica ci sono più voci e più punti di vista chi si schiera dalla parte della giovane attrice, inconsapevole dell'aggiunta di un dettaglio fondamentale ma consapevole della scena dello stupro che doveva girare, chi dalla parte di Bertolucci che essendo regista cattura la finzione per riproporla come realtà attraverso una cinepresa.

Certo è che il film destò uno scandalo immenso, lo stesso Bertolucci, dopo vari processi, affermò che l'unica cosa della quale era colpevole poteva essere quello che era successo alla Schneider dichiarando: "Forse sono stato colpevole per Maria Schneider, ma non potranno condannarmi per questo".
Effettivamente la scena del film e tutto il film in generale portava con sè una cruda sessualità con scene dalla forte potenza erotica, la stessa protagonista, Maria Schneider, ha dichiarato in più di un'occasione che la famosa "scena della sodomizzazione" non era nel copione, ma fu un'improvvisazione di Brando con la complicità di Bertolucci, il quale non disse niente all'attrice per avere una reazione più realistica. La Schneider potendo tornare indietro non avrebbe girato quella scena considerandola un'umiliazione.
Facendo un passo indietro parliamo di Bernardo Bertolucci che nel 1971, era noto per le tematiche delle sue pellicole, spesso a sfondo sessuale, psicanalitico, morboso e provocatorio. ll film fu accolto da uno scandalo senza precedenti, in Italia e all’estero, ma da altrettanto successo di pubblico, che lo rese uno dei film più visti dell’anno, Anche la critica, seppur divisa, fu generalmente favorevole, plaudendo l’eleganza della messa in scena, la prova degli attori, le musiche di Gato Barbieri e il senso incombente di dramma e perdizione presente in quella relazione priva di romanticismo.

Non furono così clementi le autorità italiane, che condannarono il film, per offesa al comune senso del pudore, a causa delle molte scene a sfondo sessuale e dei dialoghi considerati offensivi della morale. Allo stesso Bertolucci, come autore del film, furono revocati i diritti politici per cinque anni.
Nel 2007, Maria Schneider rilasciò una dura intervista nella quale dichiarava "Quella scena non era nella sceneggiatura originale. La verità è che fu a Marlon che venne l'idea", dichiarò l’attrice in quell’occasione. “Me ne parlarono solo poco prima di girarla, e io ero davvero arrabbiata per questo. Avrei dovuto chiamare il mio agente o il mio avvocato, perché non si può costringere qualcuno a fare qualcosa che non è nel copione, ma a quel tempo non lo sapevo. Marlon mi disse: 'Maria, non ti preoccupare, è solo un film', ma durante la scena, anche se ciò che Marlon stava facendo non era vero, io piansi lacrime vere”. Schneider confessò che la fama derivata del film, e il fatto che la gente la associasse a quel personaggio così disinibito, la portò ad avvicinarsi alle droghe, a un tentativo di suicidio e a un esaurimento nervoso.

Due anni dalla sua morte Bertolucci confessò di sentirsi profondamente in colpa affermando che dopo il film la giovane attrice non volle più nè vederlo nè sentirlo e spiegando che La ‘scena del burro’ nacque da un’idea che ebbe insieme a Marlon la mattina stessa prima di girarla. Nella sceneggiatura c’era scritto che lui avrebbe dovuto stuprarla ma i due cambiarono idea. “Ma in un certo senso io mi sono comportato in modo orribile con Maria, perché non le dissi cosa sarebbe successo, visto che volevo la sua reazione come ragazza e non come attrice”, ha confessato nell'intervista Bertolucci. “Volevo che sembrasse umiliata, e credo che per questo odiò me e Marlon, perché non le dicemmo del dettaglio del burro usato come lubrificante. Mi sento ancora molto in colpa per questo”. Il 23 novembre 2016 El Mundo de Alycia, il sito di un’associazione no profit spagnola, ha pubblicato in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne un articolo corredato dal video sottotitolato in spagnolo dell’intervista di Bertolucci (già reperibile su YouTube dal 2013), accusando il regista e denunciando la sua ammissione di colpevolezza.

Nei giorni successivi molte testate statunitensi hanno ripreso la notizia che ha avuto un forte eco infatti molti giornali, giornalisti, televisioni e scrittori si sono scagliati contro Bertolucci e Brando. Lunedì 5 dicembre 2016 Bertolucci ha reagito all’ondata di recenti accuse con una dichiarazione ribadendo che la Schneider sapeva della violenza, in quanto descritta sul copione ma non era a conoscenza del dettaglio del burro aggiunto da Bertolucci e Brando affermando che " È consolante e desolante che qualcuno sia ancora così naïf da credere che al cinema accada per davvero quello che si vede sullo schermo."

 

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