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Consegnate le chiavi di Firenze a Pieraccioni, Conti e Panariello

Mica c’è da pagare qualcosa?”, chiede il ‘Leonardo nazionale’

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Arrivano un po’ timorosi nella sala dei Gigli in Palazzo Vecchio insieme al sindaco Dario Nardella, per riprendersi poi subito “sparando” una serie di battute. Certo, non capita tutti i giorni di ricevere le chiavi della città e un po’ di emozione ci sta anche per tre professionisti dello spettacolo abituati ad esibirsi.
Il riconoscimento è stato consegnato dal sindaco a Carlo Conti, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni perché “sono tre ambasciatori di Firenze e della fiorentinità in Italia e nel mondo, e questo grazie alla loro professionalità, al loro estro, alla loro creatività.  Come abbiamo fatto alcuni mesi fa per i grandi Morandi e Baglioni - ha proseguito il primo cittadino - anche oggi riconosciamo il valore di questi artisti. Non che abbiano bisogno di chiavi. A Firenze di chiavi questi tre fiorentini ne hanno già molte ma il diritto alla felicità e al divertimento è una cosa seria che dev’essere svolta con grande professionalità. Questa città è fucina di talenti e voi – rivolgendosi ai tre premiati - ne siete le più alte espressioni”.
Sono orgoglioso, non ci credo neanche - ha commentato Carlo Conti -  non avrei mai immaginato che questo bambino cresciuto a Rifredi che da piccino chiamavano ‘Calimero’ potesse un giorno essere qui. È un sogno e come tale, perché si avveri, bisogna crederci sempre e avere quel pizzico di ‘bischeraggine’ che nella vita ti aiuta sempre. Poi – ha concluso - se hai al fortuna di incontrare due fuoriclasse come Leonardo e Giorgio nel momento più duro, quello della gavetta, tutto diventa più facile. Sono due fratelli che so che saranno sempre con me”.
“Dare questo riconoscimento a Carlo Conti è un segno di integrazione perché vuol dire che chiunque può farcela visto che lui viene da lontano e si è ben integrato” Con questa battuta sull’amico Giorgio Panariello ha iniziato il suo intervento. “Io sono nato a Firenze ma ho poi vissuto in Versilia. Leonardo e Carlo mi hanno fatto sempre sentire fiorentino e quindi, pur appartenendo alla Versilia – ha terminato – Firenze è nel mio cuore anche come punto di partenza della mia carriera” 
“Ricordo che Cecchi Gori fece uscire ‘Il ciclone’ in due copie in Italia: a Firenze sud e a Firenze nord. Poi andò anche all’estero: Pistoia, Arezzo Grosseto… L’entusiasmo di Firenze ci ha sempre premiato – ha esordito Pieraccioni – e lo vediamo anche adesso con il nostro spettacolo. E’ un amore che ci lega con Firenze e la Toscana. Queste chiavi  sono per me un motivo di orgoglio eccezionale”.
La consegna del prestigioso riconoscimento è stata anche l’occasione per comunicare che a Firenze, visto il grande successo che stanno riscuotendo, sono state fissate altre due nuove date del loro spettacolo oltre a quelle già in cartellone, ovvero il 6 e 7 gennaio. 
Alla domanda se al prossimo festival di Sanremo Carlo Conti lo avrebbe condotto insieme a Pieraccioni e Panariello, il presentatore ha risposto: “è una bellissima idea, ma fa parte del totofestival che c’è in questo periodo: Giorgio e Leonardo ci sono già stati lo scorso anno, stiamo già facendo un tour insieme. Non posso mica sopportarli sempre”. E Pieraccioni, scherzando sull”ipotesi della conduzione del festival con Conti, ha detto:”Quest’anno non ci vo, per arrivare a Sanremo ci sono troppe gallerie, non mi prende whatsapp. Io vorrei andarci, ma come cantante, però mi bocciano tutte le canzoni. Aspetto Bonolis perché . rivolgendosi a Conti - prima o poi smetteranno di fartelo fare?!”

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