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Simona Ventura querela Stefano Bettarini e Clemente Russo

Confessioni a microfoni aperti con commenti molto offensivi nei confronti dell’ex moglie di Bettarini

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La conduttrice querela l'ex marito e il pugile, concorrenti del Grande Fratello Vip, per le confessioni davanti a milioni di italiani di tradimenti veri o presunti e gli aggettivi poco edificanti usati nei suoi confronti e ha incaricato i suoi avvocati  di agire per vie legali anche per proteggere i suoi figli. 

La Ventura e Bettarini sono stati sposati per dieci anni e hanno avuto due figli. La scorsa notte nella casa del grande fratello l’ex calciatore si è confidato con il pugile Clemente Russo,   rivelandogli i suoi tradimenti con tanto di nomi e cognomi e raccontando che la stessa Ventura lo tradiva con Giorgio Gori marito di Cristina Parodi. E qui è intervenuto Russo che ha  definito Simona  Ventura «zoccola» dicendo a  Bettarini che se l'avesse scoperta con un altro «l'avrebbe dovuta ammazzare»

Grande indignazione della Ventura  che per mezzo dei suoi legali esprime perplessità sulla capacità di controllare la situazione da parte della  casa di Produzione del Grande Fratello.
A seguito di quanto accaduto anche il Codacons ha chiesto la chiusura immediata del programma altamente diseducativo  e il licenziamento degli autori. “È inaccettabile che in un paese dove ogni giorno ci si indigna per atti di violenza sulle donne e per gravi episodi omofobici, possano andare in onda trasmissioni nelle quali emerge sessismo, maschilismo e omofobia “ spiega il presidente Carlo Rienzi riferendosi anche  ad altre frasi aleggiate nella casa nei confronti di un concorrente gay.  Considerando che i personaggi in questione sono famosi e vengono emulati dai più giovani il loro comportamento è ancora più pericoloso.

Si prospettano momento difficili per Bettarini ma soprattutto per Russo, oltretutto appartenente alle fiamme azzurre della polizia penitenziaria. Per lui  il ministro della giustizia Orlando ha disposto una valutazione del suo comportamento da parte del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria per stabilire se è conforme alla divisa che indossa.
L'atleta, battuto ai quarti di finale ai Giochi Olimpici 2016, è infatti entrato a far parte della Polizia Penitenziaria nel 2012.

 

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